Salento, premio di 100 euro ai pescatori che salvano tartarughe: "Iniziativa unica in Italia"

Salento, premio di 100 euro ai pescatori che salvano tartarughe: "Iniziativa unica in Italia"
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Lunedì 10 Febbraio 2020, 21:31
PORTO CESAREO - Una taglia al contrario: per la prima volta un fondo di soccorso per i pescatori che salvano le tartarughe marine. In altre parole, quando i pescatori incapperanno in catture accidentali di esemplari di tartarughe marine oppure avvisteranno esemplari in difficoltà, potranno non pensarci due volte e  interrompere l’attività di pesca e prestare soccorso sino alla consegna alle autorità competenti rinunciando all’introito della giornata, che sarà comunque versato dall'Area marina protetta. 
Si tratta di un fatto unico su tutto il territorio italiano, di prevedere nel suo bilancio “uno speciale fondo di sostegno per i pescatori, che avendo prestato soccorso ad una tartaruga, e consegnando la stessa ancora in vita ai soccorritori designati, faranno richiesta del contributo”.
Si tratta nello specifico di una somma annuale pari a 1.000 euro ed un contributo unitario di 100 euro per pescatore, inteso capobarca, che conduce l’operazione di salvataggio.

Tartaruga in difficoltà, salvata dal campione di pesca in apnea

Il procedimento, davvero unico nel suo genere e di importanza fondamentale per la salvaguardia della specie protetta, specifica di fotta anche l’operatività: i pescatori professionisti, che durante l’ordinaria attività di pesca dovessero recuperare una tartaruga marina, dovranno tempestivamente avvertire l’Area Marina Protetta Porto Cesareo telefonando al 0833.560144 ed indicare nome della barca, punto ed orario di sbarco. A questo punto l’operatività passa all’Amp. Gli operatori della Riserva Nazionale Porto Cesareo, saranno chiamati ad intervenire per la presa in consegna dell’esemplare da parte del pescatore e dovranno provvedere alla immediata compilazione della scheda di recupero. La scheda dovrà essere controfirmata poi dal pescatore e dagli operatori intervenuti ed allegata in copia all’eventuale richiesta del contributo. L’ultima fase delle operazioni riguarda la presa in carico della tartaruga e le cure da prestare all’animale. L’esemplare di tartaruga recuperato dovrà essere tenuto a bordo dell’unità navale da pesca con solo coperto il carapace per mezzo di un panno bagnato. Qualora l’esemplare sia rimasto invece, impigliato in reti da posta, dovrà essere liberato limitando al massimo ulteriori traumi. Nel caso in cui l’esemplare sia abboccato all’amo non bisogna tentare di rimuoverlo. Infine il pescatore che prestato soccorso e consegnato un esemplare vivo potrà richiedere il riconoscimento del contributo facendo specifica richiesta agli uffici dell’Amp entro 15 giorni dall’avvenuto recupero.

«Per la tutela la salvaguardia e la protezione delle specie marine, -spiega soddisfatto ed orgoglioso il presidente del Consorzio di gestione Amp Porto Cesaeo Remì Calasso - la nostra Riserva Nazionale Porto Cesareo, è ormai ritenuta dagli addetti ai lavori fiore all’occhiello italiano ed europeo, e non solo per la bellezza del suo territorio, ma anche per le pratiche amministrative adottate. Le tartarughe marine, specie protette ai sensi delle Convenzione di Berna, di quella di Bonn e della Convenzione di Washington, che considerano queste specie particolarmente protette, migratorie e soprattutto a rischio di estinzione, convenzioni tutte recepite dall’Italia, ci hanno consentito di perseguire i nostri principali obiettivi, che vanno dalla protezione ambientale dell'area marina interessata alla tutela e valorizzazione delle risorse biologiche e geomorfologiche della zona e il ripopolamento ittico; dalla diffusione e divulgazione della conoscenza dell'ecologia e della biologia degli ambienti marini e costieri della riserva e delle peculiari caratteristiche ambientali e geomorfologiche della zona».

 
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