Salento senza più posti barca. E la Regione chiama Comuni e privati: "Nuovi porti"

Salento senza più posti barca. E la Regione chiama Comuni e privati: "Nuovi porti"
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Domenica 11 Luglio 2021, 05:00

«Le infrastrutture per la portualità turistica del Salento sono necessarie a fronte del boom delle richieste, siamo pronti a supportare gli investimenti dei privati il cui interesse è in crescita». Firmato: Regione. Primi segnali dopo un lungo tempo in cui gli enti del territorio - a partire, appunto, da Bari - hanno guardato altrove mettendo in secondo piano le opportunità del turismo nautico. Se è un (vero) cambiamento di rotta lo sapremo presto, ma certo è l’annuncio di un’attenzione nuova.

L'assessore Delli Noci: "E' l'ora di stimolare gli investimenti"

A farsene portavoce è Alessandro Delli Noci, assessore regionale allo Sviluppo che, negli ultimi tempi, è stato tra i più attivi sul tema dei porti turistici con le partecipazioni a convegni e tavoli di settore. Due giorni fa a Brindisi e a Gallipoli per incontri specifici.
«Il mare è una delle nostre più grandi risorse che abbiamo l’esigenza di valorizzare. Uno dei modi per farlo, è quello di costruire le condizioni perché aree come Gallipoli, Otranto e Leuca, ma non solo, diventino attrattive e generino investimenti privati». E qui il riferimento è ai Pia Turismo, i programmi integrati costruiti con i soggetti privati. 
Non finisce qui. «Come assessorato allo Sviluppo economico della Regione Puglia - aggiunge Delli - siamo disponibili per costruire insieme ai Comuni un piano strategico che, supportato da misure di incentivazione, stimoli importanti investimenti da parte di privati sulle portualità».

Un occhio alle crociere a Gallipoli e Otranto: "Ma più qualità nei servizi"


Infrastrutture, ma non solo. «L’assessorato al Turismo - conclude Delli Noci - è al lavoro per fare in modo che le grandi sigle del settore crocieristico portino proprio nel Salento le piccole navi del lusso, con grandi vantaggi per tutto l’indotto turistico. A questo proposito è evidente che occorra lavorare parallelamente su un piano strategico del turismo perché per sviluppare le portualità non sono sufficienti servizi di attracco ma tutti quei servizi legati al commercio, all’accoglienza che devono essere presenti e all’altezza».

Lecce, sollecitazione del Pd: "La darsena non basta, a San Cataldo un vero approdo turistico"


Dal macroterritorio salentino allo zoom sul litorale di Lecce. Che, da San Cataldo a Casalabate, è la cenerentola della portualità nel Salento con il cantiere della darsena “specchio” di uno stallo che non promette nulla di buono: zero porti barca - o quasi - per almeno 20 km di costa fino a San Foca. E a sollecitare una svolta è il Pd leccese con il segretario cittadino Maurizio Deta e il capogruppo Antonio Rotundo con le ricostruzioni di Quotidiano: «Leggiamo con interesse la fotografia del comandante della Capitaneria di Gallipoli, Enrico Macrì sulle potenzialità del turismo nautico. Il comandante Macrì con i dati del proprio osservatorio indica come lo sviluppo del turismo nel Salento può e deve passare attraverso il potenziamento del turismo nautico parlando, oltre che di Leuca, Otranto e Gallipoli, dei porti più piccoli come Torre Pali, Torre Vado e San Cataldo. Da anni ormai la domanda supera l’offerta su 270 chilometri di costa. Yacht, ma non solo, chiedono di attraccare in un porto del Salento in transito verso mete quali la Grecia, Croazia e Basso Mediterraneo». 
E qui arriviamo a San Cataldo, la marina di Lecce. «Si tratta di compiere una scelta strategica - aggiungono dal Pd - che punti sulla nautica da diporto con la prospettiva di valorizzare l’intera fascia costiera leccese che, lo vogliamo sottolineare, è uno dei principali impegni del nostro programma amministrativo, con l’obiettivo immediato del completamento dei lavori di riqualificazione della darsena, ma programmando a San Cataldo la realizzazione di un moderno e attrezzato porto turistico che allarghi l’attuale disponibilità di posti barca facendo della nautica l’elemento trainante che rilanci un nuovo sviluppo del litorale della nostra città». 

L'appello per la svolta: "Inseriamolo nel Pug"


Dalle parole ai fatti: questa la richiesta del Pd. «Troviamo così conferma - concludono Rotundo e Deta - dell’attualità di una propria antica proposta coltivata da tempo e che avevamo già indicato due anni fa all’amministrazione comunale quale progetto prioritario da inserire nel contratto istituzionale di sviluppo; dall’altro canto già nel 2006 nel piano regionale della portualità nautica la giunta Vendola aveva previsto a San Cataldo un porto turistico pivot con la previsione di collegamenti con la Grecia.

La previsione di un porto a San Cataldo ben convive con la riqualificazione della darsena di Frigole che il nuovo gruppo dirigente della Lega navale intende giustamente rilanciare come dimostra la richiesta avanzata al Comune di variante al Prg. Siamo convinti che il tema di puntare al turismo nautico tornerà all’attenzione del dibattito nella fase di elaborazione del nuovo Pug».

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