Lecce, nuova richiesta dei pm: «Carcere per Errede, domiciliari per Silvestrini»

Lecce, nuova richiesta dei pm: «Carcere per Errede, domiciliari per Silvestrini»
di Roberta GRASSI
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Venerdì 9 Giugno 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 20:36

Il carcere per il magistrato Pietro Errede e per il compagno e avvocato Alberto Russi. Il carcere anche per l’avvocato Antonio Casilli (libero) e il commercialista Massimo Bellantone, attualmente ai domiciliari. I domiciliari per il magistrato Alessandro Silvestrini e per il consulente Giuseppe Evangelista. Sono le richieste della procura di Potenza al Tribunale del Riesame. L’udienza per discutere gli appelli presentati su tutti i rigetti parziali del gip e anche sulle riqualificazioni è stato fissato per il prossimo 20 giugno. Sarà la data in cui presumibilmente verranno analizzati anche i ricorsi delle difese, alcune delle quali sono intenzionate a presentare Riesame soltanto sulle esigenze cautelari. 

Il pool di magistrati

A indagare sulla sezione Commerciale e Fallimentare del Tribunale di Lecce è un pool composto da quattro pm: c’è il procuratore della Repubblica, Francesco Curcio, i pm Maurizio Cardea, Vincenzo Montemurro e Annna Piccininni che firmano l’atto di appello. 
Secondo i magistrati: «l’ordinanza risulta viziata da una trama di valutazioni frammentarie e non sistematiche delle plurime fonti di prova, da una mancata valutazione di prove rilevanti e decisive», in presenza di «gravi e allarmanti fatti per cui si procede».
Il primo punto in contestazione, riguarda il capo d’accusa formulato sulla base della denuncia che ha fatto scoppiare il bubbone, quella a firma dei consulenti Saverio Congedo e Michele Macrì.

Errede, Russi e Casilli avrebbero costretto i due professionisti a nominare Casilli quale coadiutore nell’ambito della procedura di controllo giudiziario (sorta da una interdittiva) della società Fersalento. 

Sponsorizzazioni per la presidenza

Chiesta la misura anche per l’episodio della casa all’asta che il giudice Errede avrebbe cercato di far aggiudicare alla sorella. Infine il capo di imputazione che riguarda il collega della Fallimentare, Alessandro Silvestrini e il commercialista Massimo Bellantone. Per l’accusa il primo avrebbe ottenuto dall’altro la promessa di sponsorizzazioni al Csm per la carica di presidente del Tribunale, in cambio di incarichi. 
Sul punto la Finanza, che anche ieri è tornata in via Brenta per acquisire fascicoli di fallimenti e interdittive (a testimonianza della prosecuzione dell’inchiesta che tende ad allargarsi), ha effettuato recenti acquisizioni. I pm scrivono: «Bellantone non fa il delegato alla vendita per volontà divina, né perché si trova lì a passare per caso, né ancora perché turni di rotazione previamente disposti dalla sezione Commerciale e delle Esecuzioni immobiliari ovvero dal suo presidente lo imponessero». Ma, «una libera e discrezionale scelta di Silvestrini ha portato alla sua nomina». 
Di contro: «L’utilità promessa a Silvestrini da Bellantone - vanno avanti i quattro pm - su base pattizia, consisteva nell’impegno assunto da Bellantone, senza obblighi di risultato, di sponsorizzare, dunque di esercitare influenza sul versante dei membri laici del Csm eletti dal Parlamento, in favore della candidatura di Silvestrini nell’ambito del concorso diretto ad assegnare all’ufficio di presidente del Tribunale di Lecce (pratica ancora in corso dinanzi al Csm), aspirazione massima di Silvestrini, in relazione alla quale aveva impegnato e sta impegnando tutto se stesso». 
Da qui la richiesta di domiciliari per il magistrato, che attualmente è indagato a piede libero, e del carcere per il consulente. 

Oggi l'audizione del magistrato 

Intanto per questa mattina è fissato l’interrogatorio di Silvestrini, differito per via di un impedimento documentato per lo scorso lunedì, quando invece Casilli (difeso dall’avvocato Francesco Vergine) ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. A quanto si apprende il giudice ha già depositato, attraverso il suo legale, Leonardo Pace, una articolata memoria, che segue ad un altro scritto riguardante la nota accusa di aver ricevuto una cernia (ricciola, ha poi specificato), in cambio di favori in una procedura fallimentare. Potrebbe quindi decidere di avvalersi della facoltà di non rispondere, in attesa dell’udienza in camera di consiglio davanti ai giudici del Riesame di Potenza. 
Le altre difese sono sostenute dagli avvocati Michele Laforgia e Donatello Cimadomo (per Pietro Errede); Roberto Rella (per Alberto Russi); Amilcare Tana (per Massimo Bellantone), Enrico Chirivì (per Giuseppe Evangelista). Nessuna richiesta di aggravamento è stata formulata per i commercialisti Marcello Paglialunga ed Emanuele Liaci che si trovano ai domiciliari. 

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