«Partigiani macellai», pioggia di critiche sul sindaco in Salento. Anpi: «Intollerabile»

«Partigiani macellai», pioggia di critiche sul sindaco di Tuglie. Anpi: «Intollerabile»
«Partigiani macellai», pioggia di critiche sul sindaco di Tuglie. Anpi: «Intollerabile»
di Federica SABATO
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Sabato 29 Aprile 2023, 18:28 - Ultimo aggiornamento: 1 Maggio, 09:17

“Non si può tollerare ciò che ha detto il sindaco di Tuglie, in occasione della celebrazione del 25 aprile, mistificando la Storia dei 20 mesi intercorsi dal settembre 1943 al 25 aprile 1945”. È quanto ha dichiarato Aurelio Leo, referente intercomunale di Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) all’indomani delle dichiarazioni che avrebbe reso Massimo Stamerra, sindaco di Tuglie, in occasione dell’anniversario della liberazione d’Italia.

“È ignominioso che adesso si tenti di svilire continua Leo - come ha provato a fare il sindaco di Tuglie, il ruolo svolto dai partigiani per liberare l’Italia, che avrebbero compiuto - a suo dire - una macelleria umana. Appare mistificatorio adesso - continua Leo - il tentativo ipocrita di abbattere tutte le barriere che ci dividono ancora da chi non vuole assumersi le responsabilità di tutte le atrocità perpetrate nel ventennio fascista dal regime totalitario e dispotico di Mussolini. La strada della condivisione della storia è lunga – conclude il referente Anpi - ma noi antifascisti la percorreremo tutta fino in fondo, pur di arrivare a quel traguardo, senza infingimenti e revisionismi”.

Cosa era successo

Il sindaco Massimo Stamerra preferisce non rispondere alle provocazioni e ai numerosi post “social” pubblicati sulla vicenda.

In una nota pubblicata sul profilo istituzionale del Comune di Tuglie si legge, però, che il primo cittadino, al termine del suo intervento, “ha rivolto a tutti i cittadini un accorato appello affinché il 25 aprile non sia più una festa divisiva come in passato e continui ad alimentare scontri ideologici, che, ormai, andrebbero superati. La festa della Liberazione sia invece una vera festa nazionale, la festa di tutti gli italiani, sotto un’unica bandiera, il tricolore, che ci ha tenuti uniti e ci legherà sempre”.

Nel 2020 un’altra polemica caratterizzò l’anniversario della liberazione d’Italia: l’opposizione accusò il primo cittadino di non aver dato l’autorizzazione alla diffusione in paese, tramite altoparlanti, di alcune canzoni a tema. Stamerra disse che l’iniziativa – proposta durante il lockdown - non poteva considerarsi radicata nel patrimonio della tradizione locale e che le stringenti disposizioni straordinarie del ministero degli Interni non avrebbero permesso questo tipo di festeggiamenti; anzi, l’amministrazione, se mai avesse ritenuto di voler celebrare la Liberazione, lo avrebbe potuto fare solo con le associazioni partigiane e combattentistiche.

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