Salento, ombrelloni e lettini più cari: aumento del 15% in due anni

Salento, ombrelloni e lettini più cari: aumento del 15% in due anni
di Maurizio TARANTINO
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Venerdì 23 Luglio 2021, 20:14 - Ultimo aggiornamento: 24 Luglio, 15:08

Ombrellone e lettini nel Salento, aumento del 15% in due anni. Nessuna tregua per la pandemia, sul fronte dei prezzi nei lidi balneari: lo dimostra la ricerca di Adoc, l’associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori provinciale di Lecce, realizzata con la collaborazione della volontaria del servizio civile universale, Barbara Irno Consalvo che ha scandagliato i litorali della costa, da Torre Lapillo a Casalabate. 

Gli stabilimenti balneari esaminati


Nei trenta lidi salentini presi in esame dall’Adoc, un ombrellone e due lettini costano in media 25 euro a cui si deve aggiungere la spesa per il parcheggio che è di circa 4-4,50 euro al giorno, arrivando così ad un totale di circa 30 euro al giorno. Nel dettaglio, il confronto tra il litorale ionico e quello adriatico, mostra una media di 27 euro nel primo caso e nel secondo di 24 euro. 
La ricerca ha anche diviso in quattro quadranti i dati raccolti, due relativi al mar Ionio e due al mar Adriatico e calcolato le rispettive medie. I valori medi ottenuti sono stati: Torre Lapillo - Gallipoli: 25 euro; Gallipoli - Leuca: 29 euro; Leuca - Otranto: 29 euro; Alimini - Casalabate: 19 euro. Come già rilevato negli anni passati, le marine leccesi sono quelle più low cost: il costo massimo di 50 euro, invece, è stato registrato nella località di Torre Mozza (lungomare di Ugento), quello minimo di 15 euro sul versante opposto, precisamente nella marina leccese di San Cataldo. Gallipoli e Otranto, due delle città salentine maggiormente rinomate e gettonate nel periodo estivo, hanno prezzi simili: ombrellone e lettini costano in entrambi i casi intorno ai 29 euro al giorno. 
Il raffronto con il 2019, in epoca pre pandemia, mostra un incremento del 15%.

La media rilevata lungo la riviera ionica è cresciuta del 14% ed ancora più elevato è stato l’aumento lungo la costa adriatica dove si evidenzia un valore di +19%. Anche rispetto ai quadranti della costa salentina, le percentuali mostrano un valore in crescita: Torre Lapillo-Gallipoli 9%, Gallipoli-Leuca 22%; Leuca–Otranto 39%; Alimini – Casalabate 11%. In particolare, nella zona Otranto-Melendugno, un aumento medio di circa il 31%, il più forte registrato in tutta la provincia. Aumenti più contenuti invece tra Torre Lapillo e Gallipoli (+9%). Adoc conferma che il trend è quello dal 2008, con una crescita progressiva media del 4,2% annuo ben superiore al tasso di inflazione medio. Con uno scarto tra l’estate pre covid con un aumento del 3,6% annuo e quella del biennio 2019-2021 in cui il costo è schizzato al 7,5% annuo, raddoppiando il valore registrato in precedenza. 

Il confronto con gli anni precedenti


In sintesi, dal 2019, i prezzi sono aumentati del doppio rispetto agli aumenti medi annui precedenti, raggiungendo la ragguardevole soglia del +15% nel biennio. Nel 2019 il prezzo medio era di 22 euro, oggi è di 25 euro. 
«Se già nel 2019 i prezzi gravavano significativamente sui bilanci familiari -sottolinea il presidente Adoc, Alessandro Presicce-, i rincari di quest’estate non fanno altro che pesare ulteriormente sulle tasche dei consumatori, già notevolmente impoveriti dalla crisi economica, legata in parte all’emergenza sanitaria in atto. Gli operatori dovrebbero provare a “raffreddare” la corsa dei prezzi, razionalizzando le spese inutili e superflue in termini di servizi alla clientela e provando a rendere più efficiente l’organizzazione della loro offerta». 
L’invito ai consumatori, costretti a fare economie, è quello di usufruire, dove possibile, di spiagge libere o le libere con servizi, mentre le amministrazioni dovrebbero dare maggiore spazio alle spiagge libere e alle “libere con servizi”. «Quest’ultimo tipo di modalità - conclude Presicce -, sta prendendo piede anche nel Salento e viene inserito sempre più spesso nei Piani delle Coste perché consente un minore impatto ambientale e ad un costo più contenuto per i consumatori che usufruiscono di un servizio di spiaggia specifico, godendo liberamente della spiaggia demaniale».

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