Omicidio di Noemi, archiviata l'inchiesta sui genitori del killer: «Non aiutarono il figlio a seppellire la 16enne». Lo sfogo della mamma

Omicidio di Noemi, archiviata l'inchiesta sui genitori del killer: «Non aiutarono il figlio a seppellire la 16enne». Lo sfogo della mamma
di Erasmo MARINAZZO
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Martedì 1 Giugno 2021, 13:01 - Ultimo aggiornamento: 20:59

Archiviata l'inchiesta che vedeva indagati i genitori di Lucio Marzo, con l'accusa di concorso in occultamento del cadavere di Noemi Durini, la ragazza di 16 anni uccisa da Marzo nelle campagne di Castrignano del Capo a settembre del 2017. Il giudice per le indagini preliminari Alessandra Sermarini, ha accolto le richieste del pubblico ministero Donatina Buffelli, che ha condotto le indagini con i carabinieri del Nucleo investigativo. Respinta invece la richiesta di disporre nuove indagini presentata dalla madre della ragazza, Imma Rizzo, a carico di Biagio Marzo e Rocchetta Rizzelli, padre e madre di Lucio. 

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No alle richieste della madre di Noemi

Il giudice ha ritenito che le richieste di ulteriori approfondimenti chiesti dalla madre di Noemi, Imma Rizzo, non avessero alcun motivo per essere svolti: si chiedeva di appurare il passaggio di una Fiat 500 dalle 7.25 alle 8.32 sulla strada che da Alessano conduce a Castrignano del Capo; era stato chiesto di analizzare anche una macchia di sangue ritrovata sulla vettura dei genitori, ma il giudice ha ritenuto che anche questa richiesta, se sviluppata, non avrebbe comunque prodotto notizie e indizi utili, considerato che l'auto è di proprietà degli stessi genitori di Lucio.

Si era chiesto, infine, di fare una verifica sulle pietre che Marzo usò per seppellire la ragazza mentre era ancora viva, particolare - quest'ultimo - che emerse grazie all'autopsia effettuata sul corpo della 16enne. Un esame che, alla luce del tempo trascorso dalla scomparsa di Noemi al ritrovamento del suo cadavere, non avrebbe fornito alcun dettaglio aggiuntivo. 

Sono stati poi valorizzati i colloqui fra il padre e Lucio in carcere, durante i quali non si fa cenno a questa possibilità che i genitori lo avessero aiutato a seppellire la ragazza. Marzo, che all'epoca dei fatti aveva 17 anni, è stato condannato in via definitiva, con conferma della sentenza del Tribunale per i minori di Lecce, a 18 anni e 8 mesi di reclusione. 

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