Salento, muore in ospedale dopo la caduta: sei medici indagati

L'ospedale Vito Fazzi di Lecce
L'ospedale Vito Fazzi di Lecce
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Martedì 12 Aprile 2022, 15:33 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 17:47

​Sei i medici dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce iscriti sul fascicolo aperto per stabilire le cause della morte dell'artigiano di Noha - frazione di Galatina - Angelo Masciullo, 68 anni, caduto da una scala sabato mattina mentre ispezionava un solaio e deceduto nel primo pomeriggio in corsia. Un atto dovuto quello del pubblico ministero della Procura del Salento, Luigi Mastroniani, per consentire di partecipare ai primi accertamenti chi ha avuto in cura l'uomo dalle 8 del mattino, orario di arrivo in ospedale con "codice giallo" fino alla morte intervenuta pochi minuti prima delle 15.

Autopsia

Primi accertamenti che consistono nell'autopsia che svolgerà nella giornata di domani il medico legale Roberto  Vaglio.

intanto la famiglia Masciullo ha dato incarico all'avvocato Luca Sticchi di costituirsi in questo procedimento penale che ipotizza il reato di omicidio colposo. Se per imperizia medica o per inosservanza delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro, è una circostanza in corso di chiarimento. 

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L'incidente

L’uomo, operaio titolare di una ditta edile, nella mattina di sabato stava lavorando sul terrazzo di un’abitazione di Galatina per la sostituzione di una guaina. Pare che durante le operazioni diventate una prassi per un artigiano di quell’esperienza, abbia perso l’equilibrio dalla scala e sia precipitato al suolo. Sono stati allertati i soccorsi, giunti sul luogo insieme ai carabinieri. Si è subito potuta accertare la frattura del coccige, ma la situazione è apparsa grave ma sotto controllo, tanto che l’operaio è stato trasportato nell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce in codice giallo e non come paziente in pericolo di vita.

Sei ore in ospedale

Lo stesso personale del 118 ha provveduto ad avvisare gli ispettori Spesal (Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro della Asl) che hanno raccolto tutte le informazioni necessarie a ricostruire l’accaduto.
La diagnosi della frattura al coccige e la prognosi di 30 giorni non hanno comunque destato il sospetto di una possibile conclusione nefasta. Nel pomeriggio invece le condizioni dell’uomo si sono aggravate fino al sopraggiungere della morte, avvenuta sabato sera a circa sei e mezzo ore dall’arrivo in ospedale. Le lesioni riportate in seguito alla caduta potrebbero essere risultate troppo gravi e qualche scompenso potrebbe avere causato il decesso.

L'inchiesta

Il pubblico ministero di turno della Procura di Lecce ha aperto un fascicolo per accertare cosa abbia portato a questo triste epilogo, se le lesioni risultate troppo gravi per essere curate o se non sia stato fatto tutto il necessario per salvare la vita di quest’uomo. Da qui la scelta di affidare al medico legale il compito di effettuare l’autopsia: dovrà stabilire le cause della morte ma anche se in ospedale sia stata individuata la patologia risultata poi fatale e quali terapia siano state prescritte per la cura. Da chiarire perché a fronte di lesione giudicate guaribili in mese sia poi subentrato il decesso.

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La vittima: chi era

Angelo Masciullo viveva a Noha con la moglie. Lascia anche una figlia di 35 anni, residente anch’ella a Noha con il compagno. La notizia si è diffusa nella mattinata di ieri e ha lasciato i galatinesi senza parole. Ancora di più i nohani che conoscevano bene l’uomo, la sua dedizione, la sua professionalità e la sua affabilità. «Che persona, che peccato, che disgrazia», scrive Daniela su Facebook. «Era una bravissima persona», commenta Paola.
Intanto il Salento si riscopre ancora una volta sgomento e angosciato per un’altra morte sul lavoro. Il 29 marzo era deceduto Antony Turnone, ventottenne di Crispiano (in provincia di Taranto), rimasto folgorato mentre lavorava presso un impianto fotovoltaico a San Donato di Lecce. Il giovane aveva urtato con il braccio meccanico di un camion un cavo dell’alta tensione. Un altro giovane che si è aggiunto ai tanti che hanno perso la vita.

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