Salento: «Turismo con prezzi alti e servizi scadenti, è tempo di scelte»

Salento: «Turismo con prezzi alti e servizi scadenti, è tempo di scelte»
di Rita DE BERNART
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Mercoledì 31 Agosto 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 23:40

“Continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai”? La celebre frase di una canzone di Fabrizio De Andrè riassume perfettamente la questione che dovrà essere affrontata al termine della stagione turistica. 
«È tempo di scelte», ha dichiarato il presidente della Camera di commercio di Lecce Mario Vadrucci. Il Salento, la Puglia in generale, devono, attraverso una collaborazione tra “pubblico e privato, analizzare i dati e puntare ad ottenere un risultato positivo per tutta la comunità”. Formazione e professionalizzazione del personale, qualità dell’accoglienza e delle strutture, trasporti, tariffe e attenzione al turismo giovanile: sono questi i principali nodi da sciogliere. 

Stagione positiva

La stagione in corso può dirsi tutto sommato positiva ma da settimane gli operatori segnalano un calo di presenze, non solo rispetto allo scorso anno, ma anche rispetto ai periodi pre covid. Dopo un maggio e un giugno d’oro, luglio ha deluso le aspettative di molti e agosto non ha registrato il pienone tanto atteso. Sotto accusa soprattutto l’aumento esagerato dei prezzi e delle tariffe: la vacanza nel Salento è sempre più cara. Il livello qualitativo spesso però non è commisurato. Nelle scorse settimane queste colonne hanno ospitato un ampio dibattito - nel quale lo stesso presidente Vadrucci era intervenuto- sulla necessità di attivare subito una cabina di regia per analizzare nel dettaglio i dati e pianificare una strategia.
«Se ne sta andando in fretta questa estate calda – commenta Vadrucci -, gli imprenditori e gli osservatori interessati sanno che la stagione sta andando bene, anche se non al livello dello scorso anno, ma non basta.

Non appena saranno resi disponibili i dati ufficiali dovremo analizzarli con cura, per trarre da essi le informazioni necessarie a fotografare con puntualità il fenomeno turistico nel nostro territorio, comprendendo target, localizzazioni, tendenze, correlazioni e anche eventuali anomalie. Ciò consentirà di progettare più efficacemente l’offerta ed orientare lo sviluppo delle diverse dinamiche del settore».

Le tariffe

Primo elemento da mettere sul tavolo della discussione proprio le tariffe ma il Salento si rivela carente anche sotto l’aspetto della professionalità dell’accoglienza: «Con i prezzi alti palesati quest’anno nelle strutture salentine – spiega - la concorrenza delle località vicine di Albania, Grecia e Montenegro ha avuto una via spianata, nonostante gli aeroporti, i porti e le strade di Puglia abbiano registrato grosse movimentazioni di persone. E qui torna in campo il settore dei servizi: se si richiedono 70 euro al giorno, via internet, per un ombrellone e due lettini, bisogna offrire spazi e servizi adeguati, capaci di giustificare tale richiesta. Sempre per rimanere in tema di stranieri, continua a latitare la conoscenza di almeno una lingua straniera, l’inglese per tutte, che consenta all’ospitante, sia esso addetto alla reception di uno stabilimento balneare o di un B&b, ma anche un vigile urbano o un addetto di una discoteca, di dare delle risposte esatte e chiare all’ospite straniero». 

Il target

Se si intende intercettare un target medio alto, insomma, c’è ancora molta strada da fare, a cominciare da un adeguamento delle strutture. «È tempo di scelte - afferma - perché occorre individuare verso quale target orientare sforzi promozionali e investimenti. Nel Salento sono ancora poche le strutture alberghiere nuove o rinnovate secondo criteri moderni. Se il target di riferimento è quello alto o medio alto, gli investimenti devono essere consequenziali, e non soltanto nelle masserie rinnovate, ma soprattutto negli alberghi e nei villaggi sulla costa, dove il mare, seppur bellissimo, non può essere la sola risorsa offerta agli ospiti, soprattutto se internazionali. Tutto ciò senza trascurare l’altro segmento del turismo, quello giovanile e delle famiglie, che pure ha bisogno di essere seguito con molta attenzione, affinché produca effetti positivi e non svantaggiosi».
L’auspicio dunque è quello di una convocazione tempestiva degli “Stati generali del turismo pugliese”, con la presenza delle istituzioni, Regione Puglia in testa, e con il fattivo contributo delle Associazioni di categoria che rappresentano gli imprenditori più lungimiranti. «Pubblico e privato – conclude - devono necessariamente agire insieme per puntare ad ottenere un risultato positivo per tutta la comunità».

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