Salento invaso dai turisti, ma non ci sono parcheggi: è sosta selvaggia lungo la costa

Salento invaso dai turisti, ma non ci sono parcheggi: è sosta selvaggia lungo la costa
di Giuseppe TARANTINO e Maria DE GIOVANNI
5 Minuti di Lettura
Domenica 25 Luglio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 09:35

Il Salento esplode, invaso dai turisti dall’Adriatico allo Jonio. Ed è caos parcheggi lungo la costa e non solo: anche le città non se la passano meglio, a partire dal capoluogo salentino che proprio entro questo mese avrebbe dovuto poter contare sui posti auto dell’ex Enel, ma per ora non si ha notizia dell’apertura del mega parcheggio di viale De Pietro. 
E se da una parte il Salento saluta con favore il ritorno dei turisti, che ridanno ossigeno all’economia dopo la crisi e le restrizioni da coronavirus, dall’altra mostra tutti i propri limiti infrastrutturali che lo portano a non assorbire la notevolissima pressione antropica a cui viene sottoposto. La verità è che il Salento non sa dove metterli tutti questi turisti (e le loro auto). Dai centri più importanti dell’entroterra, in primis il capoluogo, alle marine più ricercate, la mancanza di aree a parcheggio adeguate e la mancanza di servizi di mobilità e collegamento sufficienti (sono pochissimi i comuni che, almeno per il periodo estivo, hanno allestito un servizio di navetta per collegare centri urbani e aree parcheggio alle località maggiormente frequentate), contribuiscono a creare disagi alla circolazione stradale e a far tornare di scena l’inciviltà, con migliaia di automobilisti che non si fanno scrupoli a trasformare intere scogliere e pinete in parcheggi selvaggi e abusivi davanti al mare. 

Il fronte ionico


Sulla costa jonica, per fare qualche esempio, servizi del genere mancano in località turistiche e ambite come Gallipoli, che in estate chiude al traffico la città vecchia e lunghi tratti di litorale, ma non offre parcheggi e servizi di mobilità. E lungo la costa è un continuo caos per il traffico e i parcheggi da Rivabella alla Montagna Spaccata e alla località “La Reggia” di Galatone, passando per Lido Conchiglie (Sannicola). Alcuni servizi utili sono stati allestiti lungo il tratto di costa di Nardò - che l’estate passa dai suoi 32mila residenti a circa 250mila presenze - ‘che va da Santa Maria al Bagno a Santa Caterina.

Qui il fenomeno dell’assalto selvaggio alla costa da parte di automobilisti incivili che parcheggiano la propria auto sulle zone demaniali, da quest’anno è notevolmente ridotto dopo la realizzazione del nuovo lungomare con la pista ciclabile che per la prima volta presenta un muretto di delimitazione del marciapiede continuo, che impedisce l’accesso delle auto e dei mezzi alla scogliera. Resiste ancora il “parcheggio abusivo” del Pizzo dell’Aspide: in quel tratto, non sono ancora state montate le ringhiere tra un setto di muro e l’altro e, nonostante il vincolo archeologico imposto dalla Soprintendenza sulla penisola, i “furbetti” del parcheggio selvaggio sono riusciti a creare dei varchi in modo da continuare a prendere d’assalto la scogliera. E infatti, quotidianamente, in questa stagione, centinaia di bagnanti continuano indisturbati (il Comune non ha ancora provveduto a chiudere definitivamente) a parcheggiare la propria auto sulla scogliera, a pochi metri dal posto dove fanno il bagno. Il comune di Nardò, però, ha predisposto, per la stagione estiva in corso, ben due servizi di bus navetta: il primo che collega il parcheggio di scambio in località Posto di Blocco alle due marine (con corse ogni venti minuti), e un altro, “la corrierina del mare” che collega il centro storico di Nardò alla costa. Da diversi anni, inoltre è attivo il grande parcheggio a monte del parco di Porto Selvaggio con un servizio di bus elettrici che trasportano bagnanti e visitatori fino alla baia. Resta, comunque, da risolvere l’annoso problema dei parcheggi, nelle marine. 

La situazione sull'Adriatico

Sull’Adriatico le scene non cambiano. Ad esempio nelle marine del Comune di Melendugno che partono da Torre Sant’Andrea a Torre Specchia Ruggeri. La sosta selvaggia che non riguarda solo per l’accesso ai lidi ma anche alla spiaggia libera. Tutta la costa da tempo è interessata da crolli e per questo ritenuta fragile e impraticabile. Problema chiama problema dunque, perché mancando di fatto aree per poter parcheggiare, tanti fruitori del mare sostano sulla strada provinciale 366 o direttamente sulla scogliera. All’entrata del lido Mora Mora ad esempio vi è il cartello che parla chiaro: divieto di sosta per rischio cedimenti, ma l’avviso viene regolarmente ignorato dalle centinaia di auto che riempiono tutta l’area. E, fortunatamente, qualcuno ancora s’indigna davanti a certi abusi, come la cittadina che ha scritto al sindaco di Melendugno Marco Potì. «Gentile sindaco - scrive - ,come mai non ci sono più cassonetti per la raccolta dei rifiuti sulla spiaggia libera accanto allo stabilimento Mora Mora? È un vero peccato per chi vorrebbe le nostre spiagge pulite e rispettate. Così come è uno scempio lo spettacolo delle auto che hanno invaso nuovamente lo spazio antistante la falesia che in teoria dovrebbe essere loro interdetto, come da cartello stradale che giustamente è stato apposto già da diversi anni. Me ne rammarico profondamente e spero che voglia prendere i dovuti provvedimenti». 
Anche nella vicina spiaggia libera di “Punta Cassano” non mancano le quattro ruote fuorilegge, eppure si tratta di un tratto della costa particolarmente fragile che ha registrato diversi crolli. 
A onor del vero (ma non a giustificazione) nelle vicinanze non ci sono aree di sosta per chi vuole andare al mare. Così spesso l’alternativa alla scogliera è la provinciale 366, che resta comunque una strada e non un parcheggio, che costeggia la pineta. Tra l’altro attraversarla è pericoloso non essendoci nemmeno le strisce pedonali.
Insomma un problema che tocca tutta la costa, dove trovare un posto per la vettura è un terno al lotto. Stessa situazione nella pineta situata sul limite del confine fra Torre Sant’Andrea e Otranto dove è nato l’ultimo chiosco bar: da una strada secondaria, interdetta, gli automobilisti contro ogni sprezzo del pericolo si avventurano parcheggiando addirittura in pineta, pur di avere un posto speciale e soprattutto con vista mare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA