Grappe, in Puglia ci sono tre medaglie d'oro e una d'argento

Grappe, in Puglia ci sono tre medaglie d'oro e una d'argento
di Francesco DE PASCALIS
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Martedì 16 Novembre 2021, 16:38 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 11:55

Quattro medaglie d’oro ed una d’argento per le grappe di Puglia, con i distillati salentini che la fanno da padrona sul totale dei riconoscimenti. Questo è il prestigioso risultato conseguito nell’ambito della 38esima edizione dell’Alambicco d’Oro, il concorso nazionale promosso da ANAG, "Assaggiatori Grappa e Acqueviti",  che ogni anno premia le migliori grappe, acquaviti d’uva e brandy prodotti in Italia. La cerimonia di premiazione, per motivi legati alla pandemia Covid-Sars, si è tenuta sabato 13 novembre alle ore 10 in diretta Facebook sulla pagina di ANAG Italia.

Le migliori grappe pugliesi

Il Premio Alambicco d’Oro, che gode del patrocinio di Camera di Commercio di Asti, AssoDistil, Associazione Donne della Grappa e Istituto Nazionale Grappa, ha assegnato i seguenti riconoscimenti: medaglia gold per le grappe giovani ad "Anticaia" della cantina San Donaci, "Le viole" della Cupertinum cantina di Copertino ed a "Ursaria" -  di G. Zullo  Orsara di Puglia. La medaglia gold per la grappa invecchiata è andata invece a "Donna Lisa" della cantina Leone De Castris di Salice Salentino.

E così, assieme ai prestigiosi vini, si fanno strada anche le vinacce pugliesi, grazie a distillati di qualità selezionati dalla giuria di assaggiatori ANAG provenienti da tutte le regioni. L’obiettivo primario dell’ANAG, con sede a Asti, è quello di promuovere la grappa come eccellenza 100% Made in Italy, stimolando un assaggio e una cultura del buon bere consapevole attenta alla qualità e alla trasparenza in etichetta. In programmazione nuovi corsi di degustazione grappa in Puglia.

«L’importante risultato ottenuto dalle aziende pugliesi - dichiara Anna Maria De Luca,  Coordinatrice ANAG Puglia - “trae vigore da una autorevole tradizione nel settore della distillazione regionale,  basti pensare che intorno al 1890 nella sola Terra d’Otranto operavano 50 fabbriche di spirito che distillavano vino e vinacce. Un segnale importante che indica come la filiera vitivinicola non si ferma al vino ma può procedere con successo verso l’elaborazione di importanti e riconosciuti distillati di qualità».

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