Covid, gelate e grandine: «Agricoltura in ginocchio». Le associazioni a Pentassuglia: «Modificare il sistema di aiuti, in 10 anni persi 3 Mld»

Covid, gelate e grandine: «Agricoltura in ginocchio». Le associazioni a Pentassuglia: «Modificare il sistema di aiuti, in 10 anni persi 3 Mld»
di Valentina PERRONE
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Martedì 20 Aprile 2021, 08:47 - Ultimo aggiornamento: 15:03

Il clima impazzito e le sue conseguenze gravi. Nuovi danni per l'agricoltura dopo la grandinata violenta e improvvisa che ieri è piombata sul Salento, con i campi imbiancati in pochi minuti. Appena una decina di giorni fa le gelate notturne e il clima freddo, ben al di sotto delle medie stagionali, avevano inferto un altro colpo al settore provocando conseguenze devastanti, dopo un inizio di primavera con un caldo praticamente estivo che ha favorito il risveglio della vegetazione: le piante si sono ritrovate sottoposte a un terribile shock termico per il brusco calo delle temperature.
La storia si ripete, dunque, stavolta con la pioggia di ghiaccio, che ha inferto l'ennesimo colpo a patate, ortaggi, agrumeti, vigneti e uliveti, già fortemente compromessi.

I centri più colpiti dal maltempo


La denuncia arriva da Coldiretti Puglia. La grandine ha colpito larga parte del Salento, coinvolgendo Gallipoli, Maglie, Scorrano, Taurisano, Melendugno, Strudà, Trepuzzi, Campi Salentina, Monteroni e Corigliano, ma anche Francavilla Fontana, Villa Castelli, Avetrana, Torricella e Sava, «cadendo a macchia di leopardo arrecando danni gravi alle colture fuori serra che sono andate distrutte».
«Alla grave crisi di liquidità delle aziende agricole causata dall'emergenza Covid - dice il presidente regionale di Coldiretti, Savino Muraglia - si aggiungono i danni delle improvvise e letali ondate di maltempo che con grandinate, bombe d'acqua, gelate restituiscono campi gelati o allagati, smottamenti e raccolti gravemente compromessi». «Le produzioni in molti territori sono state praticamente dimezzate continuano da Coldiretti - dalle albicocche alle pesche, dalle fragole ai cachi fino agli ortaggi, alle patate e agli asparagi. Oltre a frutta e verdura a rischio, anche ulivi e vigne per le quali si prevede un brusco ridimensionamento dei raccolti».
«Il Salento ancora una volta colpito dalle anomalie di un meteo sempre più pazzo - aggiunge Gianni Cantele, presidente provinciale di Coldiretti - il brusco calo termico ha portato temporali di forte intensità, con grandine che ha colpito a macchia di leopardo.

Dopo i danni causati dalle ripetute gelate tardive dei primi di aprile, vigneti, frutteti e colture orticole di pregio continuano a pagare un conto salato al cambiamento climatico. È assolutamente imprescindibile rivedere l'intero sistema dell'assicurazione del reddito delle imprese attraverso le polizze assicurative, oggi troppo care malgrado un importante incentivo, ma con coperture decisamente esigue in caso di danni».

Cia e Coldiretti in campo


«È un disastro, un colpo al cuore - dichiara Emanuela Longo, direttore di Cia-Agricoltori Italiani del Salento - il colpo di coda di un inverno fuori tempo ha dato la mazzata finale al comparto primario, già messo alle corde dalle conseguenze della pandemia». Intanto Cia Puglia fa sapere di «aver scritto all'Assessore regionale all'Agricoltura Donato Pentassuglia, chiedendo di attivare i competenti uffici regionali per effettuare le necessarie perimetrazioni e delimitazioni delle aree danneggiate al fine di richiedere lo stato di calamità naturale». Diverse amministrazioni, tra cui Guagnano, Nardò e Campi Salentina, avevano già avviato l'iter necessario per l'acquisizione delle segnalazioni rispetto ai danni derivanti dalle gelate dei giorni scorsi, al fine di quantificarli e definire le aree colpite, danni a cui si sommano adesso, per le aree coinvolte, le ulteriori gravi conseguenze della grandine. Per Coldiretti Puglia «è da rivedere a fondo anche il meccanismo del Fondo di Solidarietà Nazionale per le calamità naturali che così com'è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi. Disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima, che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l'aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. La tropicalizzazione del clima con fenomeni violenti e controversi che si abbattono sulle campagne - conclude Coldiretti - ha provocato 3 miliardi di euro di danni in Puglia negli ultimi 10 anni».

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