Il giro del mondo in catamarano per due fratelli. «Non faremo scali»

Il giro del mondo in catamarano per due fratelli. «Non faremo scali»
di Francesco DE PASCALIS
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Lunedì 2 Agosto 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 14:13

Un’avventura unica: il giro del mondo a vela senza fare mai scalo. Un sogno fino a qualche mese fa che ora diventa realtà: un catamarano, la barca più bella per chi ama il mare aperto, per circumnavigare il globo. 

I due fratelli di Veglie e la passione per il mare

È l’impresa che si apprestano a vivere due fratelli di Veglie: Carmine Vetrugno, 38 anni dipendente del Ministero della difesa, e Vincenzo Vetrugno 30 anni, in servizio alla Guardia di Finanza. La navigazione più impegnativa (e gratificante) che un marinaio possa mai affrontare nella sua vita. E chiedere loro la motivazione è cosa ardua. Come chiedere ad un uomo il motivo per cui ama la sua donna o i propri figli. «Non c’è motivazione razionale che tenga - dicono Carmine e Vincenzo, nati e cresciuti nel Salento -. e tutto nasce da una grande passione per il mare e per l’avventura, sentimenti vivi e veri che nostro padre ci ha trasferito sin da piccoli. Esigenza di navigarlo e viverlo, il mare, a 360 gradi. Paure e rischi compresi. Un sogno che abbiamo cullato sin da piccoli – aggiungono - e che stiamo per coronare con la gioia dentro». 
Come non provare ammirazione per le imprese dei vari Moitessier, Tabarly, Knox-Johnston, Tetley e di altri avventurieri che hanno coronato progetti simili. «Veleggiare è magia - dicono Carmine e Vincenzo - e ogni volta che issiamo le vele e fermiamo i motori, rimaniamo affascinati dalle emozioni che solo il vento sa regalarci con la sola forza dell’avanzare sulle acque».

 

Oltre 26mila miglia e 6 mesi di navigazione

 

I fratelli Vetrugno veleggeranno in solitaria e senza accompagnamento né scali a bordo del catamarano a vela Double Trouble: saranno necessari sei mesi per un totale di più di 26.500 miglia. Il Double Trouble è un catamarano particolare, disegnato dall’ingegnere Giorgio Bergamini e costruito in 6 anni da Carlo Congedo, ex generale della forestale, appassionato di vela. È stato varato nel 1985 è lungo 14,84 metri e largo 8,7 con un albero alto 19,5 metri. È stato concepito per navigazioni a carattere di crociera e regata, può ospitare 15 persone ed è munito di tutti i comfort. Dal 2018 è stato rimessato a terra completamente disarmato e lo scorso agosto lo hanno acquistato i fratelli Vetrugno che lo hanno rimesso in acqua dopo quasi un anno. Esattamente lo scorso 22 maggio, a Porto Cesareo. 

Da Gibilterra verso gli Oceani

«Il nostro giro del mondo avrà inizio a settembre 2023 – spiegano - ed è un periodo non casuale quando si deve affrontare una navigazione impegnativa nel periodo dell’estate australe. La partenza e l’arrivo saranno da Porto Cesareo, città a cui siamo particolarmente legati». 
Rotte affascinanti, un percorso che è un viaggio nella storia. «Il nostro percorso - dicono i fratelli Vetrugno - prevede l’uscita dal Mar Mediterraneo attraverso lo stretto di Gibilterra. Una volta in Oceano Atlantico, ci dirigeremo verso sud puntando il Brasile e una volta franchi dalle zone di calma equatoriale, scenderemo ancora in direzione di Tristan da Cunha, e saremo pronti per doppiare il Capo di Buona Speranza. Poi navigheremo nell’Oceano Indiano fino a doppiare Capo Leeuwin in Australia. Si continuerà ad andare ancora più a sud e ad entrare nei 50° di latitudine, i cosiddetti “50 urlanti” dove il vento soffia forte. Quindi attraversato il Pacifico doppieremo Capo Horn, l’Everest del mare, e ricominceremo la risalita dell’Oceano Atlantico per rientrare nel Mediterraneo da Gibilterra e fare rotta per l’Italia. L’arrivo è previsto non più tardi di marzo 2024».
Un’esperienza avvincente, ma anche dura e difficile. «La navigazione - aggiungono i due fratelli concludono- richiederà una continua regolazione delle vele, controlli ed aggiustamenti di prora, monitoraggio costante del meteo, e soprattutto cura dei momenti di riposo. È una navigazione impegnativa sul piano fisico e psichico. Per assurdo anche i momenti di calma ci metteranno a dura prova, nelle zone delle calme equatoriali è possibile rimanere senza vento per giorni, perciò sarà necessario avere a bordo vele molto grandi e leggere in grado di intrappolare ogni soffio che possa passare sulla barca. Ma, in altri momenti, saranno necessarie vele piccole e robuste».
Partenza fissata, ma resta aperta la partita delle partnership e degli sponsor.

Provincia di Lecce e Comune di Veglie hanno già deciso per il patrocinio il giro del mondo. «Sponsorizzare quest’impresa è molto di più di un semplice supporto economico - concludono i due fratelli - nel nome dei valori di sacrificio, fatica e passione oltre a quella sana incoscienza che ci fa fare grandi cose, a prescindere dal risultato. Non sappiamo come andrà e cosa affronteremo. Di una cosa siamo certi: lo faremo senza scalo e lo vivremo intensamente. E sarà una dimostrazione di come l’ambiente può essere rispettato totalmente. Il catamarano è autosufficiente e la produzione di energia elettrica la strumentazione è prodotta dai pannelli solari montati a bordo e supportati da una pala eolica. Tutto ciò che sarà imbarcato per la cambusa avrà involucro o contenitore ecocompatibile». Buon vento ragazzi.

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