Salento, a Galatina riapre il teatro Cavallino Bianco. Emiliano: «Simbolo di un'idea di comunità che chiamiamo Puglia»

Salento, a Galatina riapre il teatro Cavallino Bianco. Emiliano, “simbolo di un'idea di comunità che chiamiamo Puglia”
Salento, a Galatina riapre il teatro Cavallino Bianco. Emiliano, “simbolo di un'idea di comunità che chiamiamo Puglia”
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Sabato 13 Novembre 2021, 15:03 - Ultimo aggiornamento: 15:20

«È un'emozione che conosco quella che si prova nel riappropriarsi di un teatro, un luogo attorno al quale storie, emozioni, ricordi si affastellano e rappresentano la storia della nostra comunità. Abbiamo lavorato in questi anni per ristrutturare e riaprire tutti i teatri che erano chiusi, quelli piccoli, quelli grandi, quelli famosi, quelli che nessuno conosce, lo abbiamo fatto in maniera quasi maniacale, in ogni luogo della Puglia. E oggi, nel rinato Teatro Cavallino Bianco confermo che non è sprecato quello che abbiamo investito nella nostra regione per dare nuova vita a questi luoghi che per noi sono indispensabili». 

Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano durante la cerimonia con il sindaco di Galatina Massimo Amante per la riapertura del teatro «Cavallino Bianco» di Galatina, in provincia di Lecce.

Il taglio del nastro è stato accompagnato dalle note del Corpo Bandistico «San Gabriele dell'Addolorata» diretto dal Maestro Loredana Calò.

Il finanziamento

La Regione Puglia ha finanziato il primo e il secondo lotto dei lavori di ristrutturazione del Cavallino bianco: 800mila euro per il rifacimento della sala proiezione con platee e gallerie, e 825mila euro per interventi necessari al completamento del recupero e della funzionalità dell'immobile, in particolare, la torre scenica con il conseguente rifacimento del tetto, la creazione dei camerini e gli impianti. «Riaprire questo storico teatro significa ridare linfa alla cultura. 

«Un momento che ci rende veramente felici - ha aggiunto il sindaco di Galatina Massimo Amante - Ora la sfida è quella di mantenere viva l'attenzione e la programmazione, che in questa fase è sostenuta sia dal Ministero dei Beni culturali che dalla Regione Puglia».

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