Salento, via libera ai forni crematori: saranno a Lecce, Caprarica di Lecce e Ugento

Salento, via libera ai forni crematori: saranno a Lecce, Caprarica di Lecce e Ugento
di Pierangelo TEMPESTA
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Lunedì 20 Giugno 2022, 05:05 - Ultimo aggiornamento: 13 Dicembre, 15:27

Tre forni crematori potrebbero nascere a Lecce, Caprarica di Lecce e Ugento. Nei giorni scorsi il presidente della Provincia, Stefano Minerva, ha deliberato l’individuazione dei Comuni di riferimento per l’area nord, l’area centro e l’area sud, sulla base delle candidature pervenute in seguito all’avviso pubblicato sul finire dello scorso anno. Palazzo dei Celestini, dopo aver eseguito una ricognizione sul fabbisogno di impianti di cremazione, ha stabilito che tre strutture possano essere sufficienti a coprire le richieste, ormai sempre più numerose. 

I criteri

Diversi i criteri localizzativi approvati: il forno crematorio dovrà trovarsi in una posizione ben collegata ai paesi dell’area di riferimento, all’interno del cimitero comunale e in un’area non gravata da emissioni di altre attività di rilievo.

Inoltre, tra i criteri di scelta c’è la presenza di una struttura tecnico-amministrativa comunale in grado di fornire un’assidua attività di controllo sulla gestione del forno crematorio, insieme ad Arpa e Provincia. Le candidature sono arrivate da Lecce, Lequile, Caprarica, Martano, Botrugno, Ortelle, Gagliano del Capo e Ugento. Il gruppo tecnico istituito per la valutazione delle manifestazioni di interesse, composto dai funzionari Salvatore Francioso, Fernando Moschettini e Giorgio Piccinno, ha fatto cadere la sua scelta su Lecce, Caprarica e Ugento. 

L'iter

Naturalmente l’iter è ancora alla fase iniziale. Ora i Comuni dovranno recepire la decisione della Provincia e avviare le pratiche necessarie alla realizzazione dei progetti. «Abbiamo presentato la nostra candidatura - spiega il vicesindaco di Lecce Sergio Signore, assessore ai Servizi cimiteriali - ma l’iter è ancora in fase embrionale. L’argomento sarà oggetto di discussione nei prossimi giorni, per valutare la strada migliore da seguire». 

I Comuni

A Caprarica, invece, un’azienda lombarda ha già presentato il suo progetto, del valore di oltre due milioni di euro. Sarà cura del Comune, ora, procedere con un project financing. «Se questa azienda - spiega il sindaco, Paolo Greco - ha deciso di presentare il suo progetto a Caprarica, al di là delle sue valutazioni logistiche credo lo abbia fatto anche per l’apprezzamento della capacità di portare avanti le procedure tecniche e politiche». I tempi, aggiunge, saranno ancora lunghi: «Ci sarà una valutazione di carattere politico anche andando a visionare altri impianti analoghi. Quello della cremazione è un argomento che va affrontato, perché gli impianti presenti in Puglia sono ormai obsoleti. Il tema è molto sentito, sia per ciò che riguarda le scelte personali dei singoli cittadini, sia perché la nostra è una popolazione numerosa e anziana: non si può pensare di edificare aree cimiteriali infinite». 
Della stessa idea il sindaco di Ugento, Salvatore Chiga, che detiene anche la delega ai Servizi cimiteriali: «Abbiamo già avuto alcuni incontri con portatori di interesse disponibili alla realizzazione e alla messa in funzione del crematorio. Già quando ero assessore ai Servizi cimiteriali, nella precedente consiliatura, ho sottolineato come un servizio del genere sia ormai necessario. La popolazione diminuisce anziché aumentare ed è giunto il momento di comprendere che i cimiteri non possono continuare a ingrandirsi fino a diventare città all’interno delle città». Inoltre, aggiunge Chiga, «la volontà di creare un forno crematorio a Ugento nasce dal fatto che, attualmente, le famiglie di chi esprime il desiderio di essere cremato sono costrette a recarsi a Bari, Foggia, Avellino, Salerno, con tempi di attesa anche molto lunghi». Nei lavori di ampliamento del cimitero, conclude il primo cittadino, «abbiamo previsto un’area proprio per il forno crematorio, perché avevamo già la volontà di realizzarlo. Speriamo, con l’accettazione della nostra candidatura da parte della Provincia, di poterlo fare presto».

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