Salento, ex ufficiale dei carabinieri condannato a 7 anni per concussione

Giuseppe Serio è stato assolto da due accuse di abuso di ufficio ed una di falso e di peculato

Il Tribunale di Lecce
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Mercoledì 17 Maggio 2023, 20:19 - Ultimo aggiornamento: 21:12

Condannato a sette anni di reclusione per due accuse di concussione il tenente in pensione dei carabinieri, Giuseppe Serio, 62 anni, di Soleto, nel Salento. I fatti sono collocati per lo più negli anni fra il 2010 e una parte del 2018, quando Serio guidò la stazione dei carabinieri di Nardò dopo essere stato a lungo a capo di quella di San Pietro Vernotico, in seguito prese il comando del Nucleo operativo radiomomile della compagnia di Gallipoli

I legali: «Impugneremo la sentenza»

Il collegio giudicante del Tribunale di Lecce (presidente Cinzia Vergine) lo ha ritenuto responsabile di due capi di imputazione dell'inchiesta condotta dal pubblico ministero Paola Guglielmi. Nell'udienza del 17 aprile la pm Francesca Miglietta aveva chiesta la condanna ad otto anni di reclusione, l'assoluzione gli avvocati difensori Giuseppe e Giulia Bonsegna: «Le sentenze si rispettano, anche quelle di condanna. Certamente la impugneremo in appello», le prime parole della difesa. In serata è seguito un comunicato: «Il Tribunale di Lecce, seconda sezione penale, presidente Cinzia Vergine, giudici a latere  Bianca Maria Todaro e Natasha Mazzone, hanno ritenuto Serio Giuseppe, già comandante della stazione dei carabinieri di Nardò, dal 2010 al 2017, colpevole del reato di concussione ai danni di un postino e di un lavaggista, costituiti parti civili nel processo, rispettivamente con gli avvocati Marco Rizzo e Massimo Muci, condannandolo alla pena di anni sette di reclusione. Il pubblico ministero, Francesca Miglietta, aveva richiesto la condanna ad otto anni di reclusione. L’imputato è stato assolto per tutti gli altri capi di imputazione, con la formula piena “perché il fatto non sussiste”, ai sensi dell’articolo 530 cpp. Serio era accusato, in questi ultimi casi, anche di abuso di ufficio per una ispezione ad un lido balneare, per un intervento presso i vigili urbani di Galatone, a favore di un camionista passato con rosso al semaforo, nonché dei reati di falso e peculato, per aver distratto risorse del proprio ufficio a proprio vantaggio. L’indagine è stata avviata dalla Procura della Repubblica di Lecce nel 2018 e, all’epoca, il comandante Serio era in servizio a Gallipoli con il grado di sottotenente. Venne sospeso dal servizio, dapprima degradato e, poi, reintegrato dal TAR con il grado di sottotenente. Ora è in pensione. Il Tribunale ha condannato il Serio anche al risarcimento dei danni a favore delle costituite parti civili, da liquidarsi in separata sede. Il Tribunale ha riservato il deposito della motivazione entro il termine di 90 giorni.

Serio, difeso dagli avvocati Giuseppe e Giulia Bonsegna, era presente in aula ed ha dichiarato di continuare, nonostante tutto, a nutrire fiducia nella giustizia, non mancando di rilevare che, allo stato, dopo le due accuse già annullate dal Riesame, una delle quali sempre per concussione, il Tribunale ha ritenuto di assolverlo con formula piena per le altre quattro gravi accuse».

L'imputato: «Estraneo ai fatti»

«Le sentenze si rispettano anche quando non si condividono. Pensavo, insieme con i miei avvocati, di aver dato prova della mia assoluta estraneità ai fatti e documentato la mia completa innocenza. Leggeremo, con estrema attenzione, le motivazioni, ma sicuramente faremo appello».

Le pressioni sul postino

l primo episodio di concussione ritenuto sussistente dal collegio giudicante risale al 23 ottobre 2015: il tenente Serio avrebbe costretto un postino di Nardò a pagargli una multa di complessivi, mora compresa, 951 euro. Lo avrebbe accusato di non avere mai consegnato a casa la contravvenzione di 359 euro elevata a sua moglie a settembre del 2014, dalla polizia municipale di Parma. Sostenendo che non fosse vero che l’avesse lasciata nella buca delle lettere perché la casa abitata allora a Nardò ne era priva. Circostanza poi smentita da un altro postino che serviva la zona da anni. All’ufficiale è stato contestato anche di aver fatto pressioni sul direttore delle Poste di Nardò e sui due responsabili del centro di distribuzione della zona perché convincessero il postino ad ammettere l’errore. Il portalettere peraltro, ricevette l’invito a presentarsi in caserma da un carabiniere in divisa, inviato - questa l'accusa - dal comandante Serio. Per raggiungere, infine, un “accordo stragiudiziale”. Il postino accettò. Convinto da un suo superiore che - riferì poi nel corso dell’inchiesta - che il comandante Serio era una persona particolarmente potente ed influente. Specificando che era capace di arrivare, ovunque avesse voluto tramite le sue conoscenze.

Auto lavate gratis

L’altra accusa di concussione è collocata al 30 giugno 2018: avrebbe  fatto lavare la macchina di famiglia e quelle di servizio in un autolavaggio, senza sborsare nemmeno un centesimo. Prassi preceduta dai controlli effettuati dallo stesso allora luogotenente Serio con i carabinieri del Noe. Tre mesi il termine indicato per depositare il dispositivo della sentenza, vale la presunzione di non colpevolezza fino all'ultimo pronunciamento del giudizio penale.

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