Salento, Pierpaolo e Luciano Cariddi restano in carcere

Il Palazzo di Giustizia di Lecce
Il Palazzo di Giustizia di Lecce
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Lunedì 31 Ottobre 2022, 16:12 - Ultimo aggiornamento: 17:38

Restano in carcere i fratelli Pierpaolo e Luciano Cariddi, 56 e 54 anni, alla guida del Comune di Otranto nelle ultime quattro legislature. Respinte le richieste di attenuare la misura cautelare che li tiene reclusi a Borgo San Nicola di Lecce dal 12 settembre scorso con l'accusa di corruzione dell'inchiesta condotta dalla procuratrice aggiunta, Elsa Valeria Mignone, con le sostitute Roberta Licci e Giorgia Villa, e con i carabinieri del Nucleo investigativo.

«Nessuna ammissione»

La giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, Cinzia Vergine, ha rigettato le istanze di attenuazione della misura presentate dagli avvocati Gianluca D'Oria ed Alessandro Dello Russo per Pierpaolo Cariddi e  Michele Laforgia con Viola Messa per Luciano Cariddi: la giudice la cui firma appare in calce all'ordinanza di custodia cautelare sostiene che gli interrogatori del 24 ottobre durati diverse ore hanno messo in risalto - nel verbale di sintesi a sua disposzione - la mancanza di consapevolezza delle responsabilità contestate.

“Sistema Cariddi"

Per questo sono state ritenute attuali le stesse circostanze che un mese e mezzo fa motivarono le esigenze cautelari, ossia quella rete di rapporti che avrebbe creato un sistema, il “sistema Cariddi”, di consenso elettorale basato su favori e forzature delle procedure amministrative con un gruppo di imprenditori turistici del settore ricettivo, lidi e ristorazione, attraverso permessi e concessioni rilasciati dall’Ufficio Tecnico comunale.

La difesa

Quella rete che secondo la difesa sarebbe stata ormai completamente smantellata: Otranto è amminnistrata dalla commissione prefettizia nominata dopo le dimissioni di Pierpaolo Cariddi (eletto a giugno per il secondo mandato),  lo stesso è stato sospeso dall'Ordine deglin ingegneri, entrambi hanno risposto a tutte le domande degli interrogatori del 24 ottobre.

Inoltre i coindagati dell'Ufficio tecnico comunale di Otranto, Tondo e Spedicato, sono andati in pensione e l'ingegnere Emanuele Maggiulli presta servizio a Calimera. Resta ora la strada dell'appello al Tribunale del Riesame.

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