Salento, estorsione ad un cantiere: due arresti. Il boss torna in carcere

Foto di archivio
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Giovedì 17 Novembre 2022, 14:17 - Ultimo aggiornamento: 22:51

Ha proposto protezione ad un cantiere e promesso la restituzione di un mezzo rubato in cambio di soldi. La polizia ha arrestato, con l'accusa di estorsione, due persone: Lucio Stefano Cera, classe 1971, nome di spicco della Sacra Corona Unita, e Andrea Cera dell'80. 

Dopo essere stato scarcerato alcuni mesi fa al termine di una lunga detenzione per reati di mafia, avvalendosi anche dell'operato di suoi complici, Lucio Stefano Cera si sarebbe recato in un cantiere stradale nell'area di Ugento, nella zona a sud della provincia di Lecce, ed avrebbe chiesto all'imprenditore cospicue somme di denaro, assicurandogli "protezione", oltre che la restituzione di un mezzo meccanico rubato alla vittima agli inizi di ottobre, proprio nell'area dei lavori.

Al termine di alcune indagini gli agenti della Squadra Mobile della questura di Lecce hanno arrestato in flagranza di reato due persone, già note alle forze dell'ordine per precedenti penali e di polizia, compreso l'ex detenuto. Sono entrambe di Casarano. Gli investigatori li ritengono gli autori dell'estorsione ai danni della ditta di costruzioni salentina.

Le indagini

Le indagini sono partite alla fine del mese di ottobre. Nell'area del sud Salento, erano già stati denunciati, in più occasioni, importanti furti di mezzi da cantiere e di cospicui quantitativi di gasolio. Nel corso delle investigazioni è emerso che il mezzo rubato alla ditta era stato ritrovato, nei giorni scorsi, nelle campagne della provincia barese e che a breve ci sarebbe stata l'erogazione del denaro pattuito come prezzo del riscatto. Di concerto con i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Lecce, ieri gli investigatori della Squadra mobile hanno svolto servizi di osservazione nel cantiere stradale per identificare i possibili responsabili. Verso mezzogiorno è stata notata sopraggiungere un'auto con a bordo due uomini, riconosciuti dagli agenti per coloro che avrebbero fatto le richieste estorsive e, dopo aver documentato lo scambio del denaro, sono intervenuti bloccando, al termine di breve tentativo di fuga, i sospetti.

All'esito della perquisizione, su uno di loro è stata rinvenuta la busta con il denaro, oltre a circa 24 grammi di cocaina. Entrambi sono stati arrestati e risponderanno, a vario titolo, davanti all'Autorità Giudiziaria competente, dei reati di estorsione in concorso, aggravata dal metodo mafioso, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di sostanza stupefacente.

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