Salento, nasce il distretto biomedicale: centro di formazione e ricerca

Salento, nasce il distretto biomedicale: centro di formazione e ricerca
di Maddalena MONGIÒ
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Martedì 22 Giugno 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 07:17

Un hub per la scienza, un centro di alta formazione, un incubatore d’impresa per la medicina del futuro: parte il Biomedical District (Distretto Biomedicale) destinato nel Salento a cambiare il volto della ricerca applicato al settore (sempre più vasto) della salute. Destinato a viaggiare in simbiosi con il nuovo corso di laurea in Medicina il cui via libera è in arrivo, in queste ore, dal Miur.

Il distretto


Sarà il distretto dei talenti quello che si inaugura dopodomani (alle 10.30) all’ex convento dei Domenicani a Cavallino. Alla diretta streaming si sono iscritti già in più di duemila a dimostrazione del grande interesse che suscita l’iniziativa che vede in partnership UniSalento, Medtronic Italia, CNR Nanotec, l’Istituto Italiano di Tecnologia. Taglio del nastro con la “benedizione” di Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute; di Ilaria Capua, direttrice One Health Center of Excellence dell’Università della Florida (entrambi collegati da remoto); da Luigi Nicolais, consigliere per le ricerche al Miur. Non ci sarà, invece, il ministro dell’Università, Maria Cristina Messa, per sopraggiunti impegni istituzionali: il Miur sarà rappresentato da Gianluca Cerracchio, dirigente agli Assetti istituzionali. A fare gli onori di casa il rettore dell’Università del Salento, Fabio Pollice. 
A quasi un anno di distanza dal patto di ferro fra UniSalento, Medtronic Italia, Istituto di Nanotecnologia del Cnr e Center for Biomolecular Nanotechnologies dell’Istituto Italiano di Tecnologia, si entra così nella fase di applicazione dell’intesa a quattro che punta a creare una piattaforma attraverso cui veicolare, sviluppare e implementare la cultura biotecnologica mettendo insieme le esperienze accademiche e industriali «per la creazione di valore nel settore della salute».

La cerimonia


Alla cerimonia saranno presenti la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone; l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci; Michele Perrino, presidente Medtronic Italia, la società che ha costruito il Biomedical District con Unisalento. 
Un primo passo per UniSalento è l’attivazione del corso di laurea triennale in Ingegneria biomedica (accesso libero), ma la svolta è il via libera del corso di laurea in Medicina. «Il Salento Biomedical District valorizza la ricerca – spiega Giuseppe Gigli, direttore del Cnr-Nanotec – e metteremo a disposizione le nostre infrastrutture per le imprese biotech. È un distretto per trasferimento tecnologico, incubazione, accelerazione di imprese teso a produrre prodotti della ricerca che vadano sul mercato e quindi ci sia anche un valore commerciale».
I distretti sono strutture di assistenza alle imprese che nascono per iniziativa di ricercatori o di scienziati sia quelle già esistenti che hanno bisogno del supporto degli enti di ricerca. 
«Immaginiamo - aggiunge Gigli - di avere aziende che hanno prodotti in fase embrionale e che hanno bisogno di supporto tecnologico. Potranno usufruire del supporto tecnologico, in particolare del Cnr o dell’Istituto Italiano di Tecnologia o di alcuni laboratori di UniSalento». 
Il cronoprogramma è già stato stilato con i primi progetti pronti per partire a settembre, tutti indirizzati a individuare cure di alta specializzazione e in particolare per la medicina di precisione. Ad esempio, Perrino, nei mesi scorsi, rese noto che gli scienziati stavano effettuando uno studio su un genoma per la cura e la diagnosi precoce del tumore al polmone (notizia tanto più importante per il Salento che, purtroppo, fa i conti con il triste primato della maggiore incidenza di tumori di questo tipo). Gigli, da parte sua, annunciò che i ricercatori dell’Istituto erano al lavoro per una tac che consentisse di visualizzare il sistema vascolare e neurologico senza che fosse necessario usare il liquido a base di iodio che attualmente rende l’esame fortemente invasivo. Uno, dieci, cento partnership che, con questo metodo, si potranno sviluppare.
Un casella fondamentale di quel progetto fortemente voluto da Pollice di un territorio polo di riferimento per il benessere ecosostenibile e per lo sviluppo della ricerca sulla salute.

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