Salento, nuove demolizioni nelle marine ma restano ancora migliaia di abusi. E l'ex Windsurf è ancora lì

Il Comune prosegue con gli accertamenti sugli immobili fuorilegge

Salento, nuove demolizioni nelle marine ma restano ancora migliaia di abusi. E l'ex Windsurf è ancora lì
di Stefania DE CESARE
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Sabato 29 Gennaio 2022, 07:46 - Ultimo aggiornamento: 07:48

L'obiettivo è quello di liberare il territorio da ruderi fuorilegge ma nelle località balneari leccesi fioccano ancora numerosi abusi: per due immobili di San Cataldo e Frigole scatta l'iter per la demolizione. Ancora nulla di fatto, invece, per l'ex Windsurf, l'immobile-simbolo dell'abbandono sul litorale leccese: la pratica per la determinazione degli importi necessari è in corso e, nonostante gli annunci più volte reiterati, i tempi potrebbero allungarsi. È il doppio fronte del capitolo demolizioni. Da un lato, gli abusi accertati, e dall'altro la necessità di restituire bellezza e decoro alla costa leccese.

Le verifiche

Ma andiamo con ordine. Continua l'attività di verifica delle opere abusive nelle marine portata avanti da Palazzo Carafa.

Con due ordinanze a firma del dirigente dell'Urbanistica Maurizio Guido, l'ufficio Pubblica Incolumità e Nucleo vigilanza ha proceduto all'acquisizione al patrimonio comunale di due lotti abusivi. Il primo è situato a San Cataldom in via Costantino Beltrami: in questo terreno, delimitato da una recinzione in muratura anch'essa irregolare, è sorta un'abitazione 180 metri quadri. Le opere edilizie erano state oggetto di un'ingiunzione dirigenziale (luglio 2020) con cui era stata ordinata ai proprietari la demolizione entro 90 giorni. A distanza di un anno e mezzo, la villetta non è stata abbattuta.

Stesso copione anche per il lotto abusivo situato a Frigole in via dei Garofani, arteria perpendicolare alla Provinciale 133 per Casalabate. La prima ingiunzione è datata gennaio 2019: un manufatto di circa 48 metri quadri e di una veranda in muratura di 38 metri quadri. Entrambe le proprietà sono state acquisite al patrimonio del Comune che ha attivato l'iter per la demolizione. Ai proprietari, inoltre, sono state notificate delle sanzioni che vanno, in relazione ai metri quadri, tra i 2mila e i 20mila euro (abusivismo in zona vincolata).
Il lavoro di verifica di abusi e di acquisizione al patrimonio è stato avviato dall'ufficio Urbanistica già da qualche anno anche tramite la mappatura delle pratiche di condono che ha permesso di portare a galla migliaia di irregolarità. Nel 2019 (ultimi dati disponibili) erano oltre 4mila le domande di condono sospese e che coincidevano con i casi di abusivismo edilizio nella fascia fra mare e città. Tante ancora le case, le ville e gli immobili irregolari.

La maggior parte sono di medie dimensioni anche se non mancano i mostri di cemento. Uno su tutti, l'ex Windsurf di San Cataldo. L'immobile che un tempo ospitava uno dei bar storici della marina è da anni ridotto a poco più di un rudere. La scorsa estate l'amministrazione annunciò «l'incameramento» dell'edificio al Demanio marittimo e l'avvio dell'iter per la demolizione. Ma per dire addio al vecchio bar cadente c'è ancora da aspettare. «Il Comune sta determinando gli importi necessari per la demolizione ha fatto sapere l'assessore alle Politiche Urbanistiche Rita Miglietta - e procederà con risorse proprie di concerto con il Comune di Vernole, nel cui territorio l'ex windsurf ricade per metà».

Gli ultimi interventi

Negli ultimi anni l'amministrazione ha proceduto a smantellare alcuni importanti ruderi che usurpavano il litorale: da Torre Chianca a Torre Rinalda, da Frigole a San Cataldo dove, tra 2018 e 2019, sono stati demoliti il chiosco Samarcanda e il lido Salapia. Nella lista delle future demolizioni si è aggiunto anche il chiosco Il Molo di San Cataldo: dopo la recente sentenza del Consiglio di Stato (che ha dato ragione al Comune sul diniego per la proroga del permesso a costruire), l'assessore Rita Miglietta ha fatto sapere che chiederà il dissequestro ai fini della demolizione. Un impegno quello del contrasto all'abusivismo - premiato in passato dalla Regione Puglia che ha destinato a Palazzo Carafa alcuni finanziamenti (l'ultimo in ordine di tempo è del 2020 e ammonta a 180mila euro) da investire proprio nella lotta all'illegalità edilizia.
 

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