«Così un nuovo clan affiliato» La nuova Scu allarga le alleanze

«Così un nuovo clan affiliato» La nuova Scu allarga le alleanze
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Venerdì 28 Febbraio 2020, 11:39 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 18:26

Un patto di sangue con giuramenti e riti di affiliazioni fra il clan di Lecce capeggiato da Pasquale Briganti ed il gruppo criminale di Nardò-Galatone storicamente guidato da Marcello Dell'Anna ma che avrebbe nominato nuovo capo e referente Giuseppe Marzano. Con tensioni con gli esponenti di spicco della criminalità neretina e con i leccesi legati all'altro boss della Scu, Cristian Pepe. Nulla che intaccò, tuttavia, il progetto di un accordo trasversale fra i diversi clan della Sacra corona unita salentina secondo quanto previsto dal nuovo statuto voluto da Raffaele Martena e Cristan Pepe. Solo che viene guardato con diffidenza l'innalzamento a vangelo, a capo, di Marzano.


Racconta anche delle evoluzioni degli ultimi due anni della zona di Galatone-Nardò assegnata a Marcello Dell'Anna dalla spartizione del territorio sancita dal capo storico della Scu, Pino Rogoli, l'inchiesta Final Blow (ultimo colpo) condotta dal procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi e dal sostituto Valeria Farina Valoari con i poliziotti della Squadra mobile diretti dai vice questori Alessandro Albini ed Antonio Miglietta.

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L'inchiesta che ha ripreso anche una parte delle dinamiche emerse nell'ultima inchiesta su Nardò, la Taurus del 2004. L'inchiesta che ha visto nella notte fra lunedì e martedì 72 persone colpite dagli arresti in carcere, ai domiciliari e dall'obbligo di firma. Racconta della scelta dei galatonesi di affiliarsi a Pasquale Briganti attraverso gli uomini facenti capo a Pasquale Salierno.


E Marcello Dell'Anna? Condannato all'ergastolo, l'accusa di avere continuato ad impartire direttive dal carcere potrebbe avere conseguenze sulle richieste di permessi premio: l'accusa sostiene che sua portavoce sia stata la moglie Romina Siciliano, anche lei indaga in questo procedimento, in una disputa sul pagamento del punto (una percentuale sulla vendita delle dosi) di uno spacciatore: avrebbe fatto intervenire Massimiliano Margiotta Casaluci (soprannominato Spisiano) per fare versare a lui il punto piuttosto che al nuovo reggente, Giuseppe Marzano. Marcello Dell'Anna avrebbe così continuato a controllare gli affari del clan dal carcere? Non avrebbe gradito l'ascesa di Marzano? A queste conclusioni sono arrivati gli inquirenti prendendo per buone le ricostruzioni fatte nelle intercettazioni dei dialoghi di Fabio Lanzillotto e Sebastiano Montefusco. Anche loro indagati per associazione mafiosa con Dell'Anna, con Giuseppe Durante (boss storico ergastolano di Nardò), Margiotta Casaluci, Marzano, Antonio Patera, Cristian e Pasquale Salierno, Andrea Saponaro, Romina Siciliano, Marilena Stifanelli e Marco Vonghia.
Montefusco: «Quello che ha fatto di nuovo? E' andato da quello a cercargli soldi, tu i soldi li devi dare a me. Poi mo' Marcello ha mandato a chiamare....dì a quello di stare bello bello». Lanzillotto: «Chi ha mandato a chiamare»?. Montefusco: Marcello». Lanzillotto: «Marcello? Chi è Marcello?». Montefusco: «Secondo te chi è Marcello?». Lanzillotto: «Ha mandato a chiamare Spisiano?. Montefusco: «Vuole il passo».
In un'altra intercettazione è Giuseppe Marzano a parlare di Dell'Anna: «Pure che ha ucciso tre persone, quattro, cinque, sei, sette...vedi che si è fatto trent'anni di carcere, no! Ma lui sta lì, sta per i c...suoi, sta facendo la bella vita. Gli sono arrivati i soldi di qua». Ed incalzando lo spacciatore, Marzano gli ricorda di avergli detto che manderebbe a Dell'Anna 700 euro al mese. E gli ricorda che sta campando una sola famiglia mentre lui - Marzano - ne ha campate quattro.
Di Giuseppe Marzano si parla per rapporti avuti prima con esponenti del clan Pepe, con Stefano Monaco in particolare. Salvo poi scegliersi di affiliarsi con l'altro clan quello di Briganti. L'obiettivo non cambia: assicurarsi le forniture di droga.
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