Salento, case vacanza affittate in nero per cinque turisti su dieci: i controlli da Otranto a Porto Cesareo

Salento, case vacanza affittate in nero per cinque turisti su dieci: i controlli da Otranto a Porto Cesareo
di Roberta GRASSI
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Sabato 28 Gennaio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 19:16

Su dieci turisti interrogati, cinque affermano di non avere alcun contratto di locazione, neppure temporanea. Il 50 per cento, insomma. Riguardo ai contratti siglati, risulta di controlli, non sempre vengono poi versate le tasse. La piaga degli affitti in nero è finita nero su bianco al termine di uno dei giri di ricognizione dei militari della guardia di finanza di Lecce che hanno scoperto redditi non dichiarati al Fisco per oltre 110mila euro. Si tratta di una cifra che deriva da verifiche a campione e che quindi non dà il senso reale delle somme sottratte allo Stato. Ma che consente di tratteggiare un fenomeno diffuso, più di quanto non si possa ipotizzare. 

L'operazione

I militari delle Fiamme gialle del comando provinciale di Lecce non si sono concentrati soltanto sugli affitti estivi: case con piscina e vasca idromassaggio, talvolta, da 4mila euro a settimana. Ma anche sulle civili abitazioni, sulle locazioni ordinarie di immobili ad uso abitativo e commerciiale. 
Numerosi sono stati i soggetti multati i quali, in quanto titolari di immobili affittati a persone fisiche, imprese o a scopo turistico non sono stati in grado di fornire ai finanzieri alcun documento fiscale o hanno esibito semplici accordi scritti, privi della prevista registrazione presso la competente Agenzia delle Entrate. Registrazione che obbliga poi al pagamento delle imposte. 
Si va dal semplice bilocale a fabbricati adibiti ad uso commerciale o di deposito, fino alle prestigiose ville che, in certe località del tratto costiero, vengono affittate per importi considerevoli (3/4 mila euro a settimana).
I controlli, che finora hanno interessato i comuni di Alessano, Gagliano del Capo, Giuggianello, Maglie, Otranto, Porto Cesareo, Supersano, Taviano e Tricase, proseguiranno - fa sapere la Guardia di finanza - anche in altre località, tra cui quelle a maggiore vocazione turistica.
Sono in corso accertamenti da parte dei finanzieri salentini per approfondire gli ulteriori aspetti di natura fiscale, anche ai fini del recupero dell’imposta di bollo e di registro.
«Contrastare l’evasione fiscale - è riportato in una nota - vuol dire contribuire alle prospettive di ripresa e di rilancio dell’economia del Paese e favorire una più equa ripartizione del prelievo impositivo tra i cittadini (“pagare tutti per pagare di meno”).

Gli approfondimenti

Il lavoro fatto dagli uomini in divisa è meticoloso e necessita di tempi lunghi. Sia nei mesi invernali, quando ad essere oggetto degli approfondimenti sono per lo più appartamenti e negozi, sia in quelli estivi in cui villette e affini aprono le porte ai forestieri che apprezzano le bellezze salentine. 
Una sfilza di domande, corredata da attività investigativa di tipo tradizionale. Controlli incrociati nelle banche dati, accertamenti sulle utenze. Una volta acquisiti tutti i dati, si attende. Per poi trovare riscontro degli elementi raccolti nelle dichiarazioni dei redditi dei proprietari degli immobili. Dichiarazioni che come è noto vengono depositate nei mesi successivi. Nel 2023, quindi, è stato possibile chiudere il cerchio sull’anno di imposta 2021. Per far emergere mancate comunicazioni e omessi versamenti per 110mila euro. In qualche circostanza si è trattato di conduttori del tutto “fantasma”. In altri casi di importi ritoccati al ribasso, per contenere l’ammontare delle imposte. 
Ma il dato più rilevante è quello statistico: cinque turisti su dieci hanno affermato di non poter esibire alcuna ricevuta per il periodo in cui hanno alloggiato in Salento.

E se è vero che per gli affitti brevi non vi è obbligo di registrazione, è altrettanto vero che non si è esenti dal pagamento delle tasse. 

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