Sei attentati in meno di un mese a Casarano: l'ombra del racket

Uno degli episodi in una villetta di un imprenditore
Uno degli episodi in una villetta di un imprenditore
di Enzo SCHIAVANO
4 Minuti di Lettura
Martedì 27 Dicembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10:38

La preoccupante e drammatica spirale di attentati non si ferma nemmeno a Natale. Nella notte tra venerdì 23 dicembre e la vigilia di Natale un ordigno artigianale è stato fatto esplodere contro l’abitazione di un uomo di 38 anni, in contrada “Palla”, zona periferica di Casarano. 
L’esplosione ha danneggiato il cancello, la porta d’ingresso e una finestra dell’immobile. L’uomo è un operaio agricolo che gestisce un locale pubblico del centro. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Casarano che hanno cominciato le indagini di rito. L’ultimo attentato in ordine di tempo è avvenuto alle tre di notte in una zona agricola e di villeggiatura. 

Le indagini 

Un episodio certamente mirato, sulle cui ragioni si stanno conducendo approfondimenti a 360 gradi: nel privato, nella vita professionale di colui il quale sarebbe il destinatario dell’inquietante messaggio. Si parte dai rilievi, eseguiti dai militari dell’Arma. E si tiene conto del dato numerico: è il sesto attentato in città in meno di un mese.

Si inizia a temere una recrudescenza della criminalità, a pensare all’ombra del racket. Sei azioni criminose che sembrano avvertimenti in stile mafioso. Sei attentati tutti indirizzati a soggetti con attività imprenditoriali. Un dato di fatto che comincia a preoccupare la comunità casaranese che si interroga cosa stia accadendo. Sul nuovo attentato non c’è stata, finora, nessuna reazione politica. L’unica voce ad alzarsi è stata quella del comitato cittadino “Casarano Libera” che ha annunciato con una nota di fare richiesta al sindaco per un incontro con il fine di organizzare iniziative di sensibilizzazione.

La preoccupazione dei cittadini 

«Nonostante il clima natalizio, a Casarano si continua ad assistere ad attentati intimidatori – recita la nota del comitato - il nostro timore è che la frequenza e la reiterazione di simili episodi producano nella cittadinanza una progressiva desensibilizzazione verso tali deplorevoli atti. Se mai si dovesse giungere anche solo a tollerare questo modus operandi criminale – fa osservare “Casarano Libera” - sarebbe una sconfitta per tutti. Dal tollerare a considerare “normale” qualcosa, il passo è tanto breve quanto pericoloso». «Per questo non possiamo restare indifferenti – continua il comitato - ma dobbiamo respingere in modo chiaro e deciso tutto quanto non rientri nell’ambito della legalità, dalle piccole “furbate” per aggirare la legge agli episodi più eclatanti di illegalità conclamata. Consapevole di ciò, il comitato “Casarano Libera” chiederà nelle prossime ore un incontro con il sindaco, quale rappresentante dell’intera comunità casaranese, per fare il punto della situazione e, insieme – conclude la nota - organizzare delle iniziative di sensibilizzazione». 

I precedenti 

La spirale di attentati criminosi in città iniziò nella notte tra il 28 e il 29 novembre. Con la stessa tecnica dell’incendio doloso, furono distrutti dalle fiamme cinque auto-compattatori della Tekneko, la società che ha in appalto il servizio d’igiene urbana nei comuni dell’Aro/9, parcheggiati nel deposito della zona industriale; nella stessa zona furono distrutte 5 autovetture nuove della concessionaria Renault De Nuzzo; l’auto della moglie di un imprenditore calzaturiero in via Benedetto Croce. Tre giorni dopo, il 2 dicembre scorso, in contrada “Pineta”, un incendio doloso ha polverizzato due automobili e quasi distrutto una villetta di un imprenditore del settore agro-alimentare. Il quinto fatto criminoso è accaduto nella notte tra il 9 e il 10 dicembre, in corso Vittorio Emanuele II, con l’incendio di un’automobile di proprietà di un giovane di 24 anni. In seguito alla sequela di attentati, il sindaco della città, Ottavio De Nuzzo, chiese ed ottenne una convocazione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, che si tenne presso la Prefettura di Lecce il 12 dicembre scorso. 
Alla presenza del nuovo Prefetto di Lecce, Luca Rotondi, e dei vertici provinciali delle forze di polizia, il comitato decise di rafforzare le forze dell’ordine e la videosorveglianza sul territorio casaranese. Nonostante questo, però, gli attentati continuano a colpire la città.

© RIPRODUZIONE RISERVATA