Bruciano le caremme pasquali a Patù e negli altri paesi del Capo di Leuca, domani sarà la volta di Castrignano del Capo. Nello specifico, a Patù, l'iniziativa che ha coinvolto tutta la cittadinanza, è stata voluta ed organizzata dalla Pro Loco locale che da anni di impegna a mantenere vivo il rito.
La caremma è il pupazzo di paglia dall’aspetto di vecchia vestita a lutto.
Il fantoccio, nella mano sinistra, regge il fuso e la cunucchia, antichi arnesi usati per filare la lana, simboli del tempo e della vita che scorre. Nella mano destra, invece, ha un’arancia in cui sono conficcate sette piume di gallina, una per ogni settimana della Quaresima. In passato, la caremma rappresentava anche un rudimentale calendario popolare con il quale si teneva il conto delle settimane che mancavano al giorno di Pasqua: allo scorrere di ogni settimana, infatti, si toglieva una delle penne dall’arancia.
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Il significato cristiano
Dal punto di vista cristiano, la caremma ricorda ai fedeli il periodo quaresimale di penitenza e astinenza, in contrapposizione agli eccessi del Carnevale. Secondo la tradizione popolare salentina, invece, la vecchia sarebbe la madre del Carnevale, morto di ingordigia nel giorno di martedì grasso. Il suo rogo rappresenta nella cultura cristiana la vittoria della vita sulla morte e la resurrezione.