Salento, lo sfogo di un'associazione: «Vogliamo accogliere le famiglie ucraine ma non risponde nessuno»

Salento, lo sfogo di un'associazione: «Vogliamo accogliere le famiglie ucraine ma non risponde nessuno»
di Stefano DI BELLA
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Martedì 5 Aprile 2022, 17:18 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 17:21

Salento: terra di sole, mare, vento e... accoglienza. Il popolo salentino è sempre stato in prima linea per dare una mano ai meno fortunati. Durante la terribile guerra che sta colpendo l'Ucraina in questi giorni, la macchina della solidarietà si è messa in moto sin da subito anche nel Leccese. Da Galatina, però, arriva una storia diversa, fatta di solidarietà sì, ma bloccata dalla farraginosa macchina burocratica che, di fatto, sta ostacolando chi vuole fare del bene.

Ma andiamo per ordine: a Galatina c'è il Dinamiko Viallage, un villaggio sociale gestito dall'associazione "Portatori sani di sorrisi" che si pone l'obbiettivo di regalare in estate sette giorni di relax e puro divertimento a tutte quelle famiglie che, purtroppo, hanno dovuto affrontare lungodegenze per malattie tumorali infantili o per quelle famiglie con bambini affetti da disabilità.

Questo villaggio è il luogo ideale in cui la famiglia possa mettere da parte ansie e problemi per condividere un programma fatto di emozioni senza fiato. Insomma, un luogo sognato dalle famiglie che hanno visto il proprio figlio relegato per troppo tempo nelle mura ospedaliere.

Inviata la richiesta alla Prefettura

Con l'arrivo della guerra in Ucraina, l'associazione si è resa sin da subito pronta ad accogliere bambini e famiglie ucraine: «Abbiamo inviato formale richiesta in Prefettura, alla Caritas e a tutti gli organi competenti» ha dichiarato Pierangelo Muci, presidente dell'associazione, ma qualcosa è andato storto: «Da circa un mese siamo in attesa di una risposta. Ad oggi siamo completamente fermi, questo è un gran peccato. Abbiamo una struttura a disposizione che conta 17 posti letto, ai quali si aggiungono ulteriori posti per bambini con le nostre culle. Inoltre siamo una struttura già accreditata dalla Regione come gruppo appartamenti, abbiamo tutte le carte in regola, manca soltanto l'ultimo atto per accogliere chi scappa da una guerra crudele. Abbiamo creato una rete solidale per queste persone, non solo donando un tetto nella struttura sociale Dinamiko, ma anche pianificando tutto il sostegno di volontari qualificati per l’accoglienza e l’inserimento sociale, altrettanto importante. È pronta anche una rete di famiglie e di associazioni che nella struttura saranno pronte a donare calore e supporto concreto a questa gente, come in una famiglia allargata. Siamo pronti, ci serve solo l'autorizzazione». Insomma un piccolo intoppo burocratico che, se risolto, potrebbe regalare un tetto per qualche famiglia e far tornare sul volto dei bambini un sorriso, quel sorriso che la guerra gli ha portato via.

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