Trovare un parcheggio nel Salento e a Lecce da oggi sarà più facile. Arriva l'app che segnala la sosta disponibile e che sta per essere liberato da un altro automobilista.
L'app made in Puglia
Dopo aver conquistato Bari e le città costiere, Upar, la app made in Puglia con cui gli automobilisti vengono aiutati a trovare parcheggio, è disponibile da oggi in tutta la provincia di Lecce. Nei 96 comuni salentini è, dunque, possibile ora utilizzare l’applicazione così da ridurre traffico, inquinamento e stress, soprattutto nelle località balneari più ad alta frequentazione, dove l’elevato afflusso di turisti e visitatori rende il trovare un parcheggio per la propria autovettura un incubo.
Dal suo lancio a fine giugno, oltre 7.000 utenti sono già entrati a far parte della comunità di Upar in questa fase di sperimentazione del progetto ideato due startupper laureati al Politecnico di Bari, Daniele Petrilli e Claudio Lavermicocca.
Come funziona
Come funziona? L’utente alla ricerca di parcheggio lancia un segnale tramite l’app e Upar, sfruttando l’intelligenza artificiale del suo algoritmo, trova nella zona il parcheggio più vicino che un altro utente ha segnalato di stare per lasciare. Il “match” permette a chi cerca parcheggio di trovarlo subito e a chi lo lascia di guadagnare dalla segnalazione andata a buon fine. Al lancio, il servizio avrà una tariffa fissa mentre in futuro i prezzi seguiranno le logiche di “domanda” e “offerta”, diminuendo o aumentando in tempo reale il valore, in relazione alla zona e alla penuria di parcheggi disponibili.
Gli ideatori
«L’idea di Upar nasce proprio da un’esperienza accaduta in Salento ai miei genitori – dichiara l’ideatore Petrilli – Incolonnati nel traffico, hanno praticamente trascorso una intera serata a Gallipoli alla ricerca di un parcheggio, con l’annessa frustrazione di vedersi liberare un posto due auto avanti a loro o appena superato».
«Da lì il nostro progetto – aggiunge l’altro ideatore Lavermicocca – che punta ad aiutare gli automobilisti a trovare parcheggio, riducendo i tempi di attesa, i consumi e l’impatto ambientale nonché lo stress alla guida. Tutto ciò permettendo anche di guadagnare scambiandosi semplicemente questa fondamentale informazione».
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