Salento, scuola, mensa e dormitori in Africa con i volontari e gli aiuti delle aziende

Salento, scuola, mensa e dormitori in Africa con i volontari e gli aiuti delle aziende
di Giuseppe MARTELLA
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Sabato 2 Aprile 2022, 05:00

Scuole moderne dotate di dormitori e refettori nelle campagne del Rwanda. È l’ultimo degli obiettivi raggiunti dall’associazione di volontariato internazionale dal cuore dei salentini: Amahoro Onlus, sede operativa a Ruffano, mette assieme una trentina di volontari e missionari laici impegnati dal 2004 nei Paesi più remoti del mondo. Un impegno condotto spesso in collaborazione con la Diocesi di Ugento–Santa Maria di Leuca.

Nel cuore dell'Africa con le aziende Emmegiemme Shoes e Martinucci 

Iniziative straordinarie portate avanti in India, Congo, e nel povero Stato dell’Africa Orientale, dove nell’ultimo periodo è stata ancora di più migliorata e arricchita la scuola che porta il nome di Cherubino Gabriele Inguscio, medico di Ruffano scomparso nel 2012 e anche lui missionario della onlus. Gesti di aiuto verso il prossimo che l’associazione ha potuto rendere concreti anche attraverso gli importanti aiuti di tanti filantropi, tra i quali la Emmegiemme Shoes di Surano, impegnata accanto alla Amahoro Onlus da più di un decennio e l'azienda Martinucci di Specchia. «Impegni sostanziali quelli del calzaturificio di Rocco Gnoni e Maria Pia Morciano e dei loro dipendenti – racconta il missionario laico di Supersano Antonio Marra, rientrato da poco dall’ultimo viaggio in Rwanda – e dell’azienda dolciaria del Sud Salento che con sforzi economici e crescente spirito di fiducia e collaborazione hanno permesso di dotare la scuola secondaria di due dormitori da 220 posti ciascuno e dei refettori per 1.000 posti complessivi.

E di dare lavoro a tanti operai».

Il missionario Marra: "Grazie agli aiuti dei salentini"

Un istituto scolastico, quello realizzato nella comunità di Karenge, che fa parte della diocesi della capitale Kigali, inaugurato nel 2015 per la parte riservata alla Scuola dell’Infanzia e alla Primaria. «Ma il progetto è continuato – spiega Marra – dopo che lo Stato ha istituito l’obbligo sino alla Terza classe della Secondaria per chi avesse compiuto e completato il ciclo precedente». Del resto, l’istruzione scolastica è in quelle zone così povere un reale strumento di sviluppo, ma resta difficile da porre in essere: «Ci sono difficoltà logistiche spesso insormontabili, i ragazzi e i bambini sono costretti a percorre a piedi molti chilometri – ricorda il missionario – alto è il tasso di abbandono scolastico anche perché le famiglie fanno fatica a pagare le pur minime rette degli istituti».
E dall’avere ripagato un debito per permettere ai tre orfani di riprendere la scuola, la Amahoro Onlus ha attivato un nuovo progetto: «Quello di costruire a questa famiglia una casa degna di questo nome, al posto di un dimora di fango e paglia. Abbiamo comprato un terreno – dice Marra - e con l’aiuto delle donazioni provvederemo a fare costruire una casa».

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