Salento a rischio emergenza costiera: otto punti su undici ancora scoperti

Salento a rischio emergenza costiera: otto punti su undici ancora scoperti
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Mercoledì 26 Giugno 2019, 13:52
di Katia PERRONE
Se il presidio del 118 fosse stato attivo nella marina di Torre Chianca, il bagnante annegato ieri mattina tra le acque di un mare agitato non troppo distante dal Lido Circeo, forse, si sarebbe potuto salvare. Ne sono certi alcuni residenti della marina leccese. Invece l'intervento di un bagnino accorso in tutta fretta dopo la richiesta di soccorso immediato da parte di alcuni bagnanti non è servito, purtroppo, a salvare la vita ad un 66enne di Giorgilorio. A morire, forse a causa di un malore improvviso mentre faceva il bagno, è stato Michele Antonio Guido. L'intervento di quanti erano presenti sulla spiaggia non è stato sufficiente. Guido, così come la vittima che l'ha preceduto un anno fa, è morto davanti ai bagnanti, mentre qualcuno al cellulare richiedeva l'intervento di un'ambulanza del 118 partita da Lecce ed arrivata - come hanno riferito i testimoni - pare 20 minuti dopo. Troppo tempo per intervenire e salvare la vita a Michele, che si era allontanato in mattinata dalla sua abitazione, in zona Cambusa, lasciando a casa la moglie che lo esortava invece a rimanere, ed alla quale è stata poi riconsegnata la salma.
Nell'arco di un anno, si diceva, due decessi e un posto fisso del 118 che ad inizio estate manca ancora e invece, come si legge negli sfoghi sui social, è necessario per una marina che in piena estate accoglie dai 40 ai 50 mila bagnanti. «Anche quest'anno con la mancanza della postazione del 118 abbiamo perso, purtroppo, un'altra vita racconta con gli occhi lucidi Daniele Biasco, presidente dell'associazione Marina di Torre Chianca è impossibile aspettare 20 o 25 minuti un'ambulanza da Lecce, è impossibile in tutto questo tempo salvare una vita. Anche se è intervenuto subito il bagnino, io stesso ho fatto un corso di pronto soccorso. Ma quando non sei del mestiere non riesci ad agire a sangue e mente freddi. Hai paura di sbagliare, gli attimi passano, sono momenti concitati e non sai se stai agendo nel modo giusto. Diverso è se in quei momenti è presente un medico, che sa come intervenire e lo fa nell'immediatezza. Ed ha più probabilità di un bagnante di salvare una vita umana».
All'arrivo del personale del 118, delle forze dell'ordine e della Guardia Costiera, ancora prima dei parenti e di alcuni conoscenti sulla spiaggia di Torre Chianca, per Michele non c'erano più speranze. «Una settimana fa, nell'interesse di tutta la comunità e dei vacanzieri che vengono qui in estate, ho inviato una pec al sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, e al neo assessore alle marine Angela Valli, ma forse non l'hanno ricevuta in tempo. Pensavamo di riuscire ad anticipare il destino ed evitare questa tragedia, invece non ci siamo riusciti. Anche l'anno scorso il presidio 118 è stato attivato solo dopo un'altra tragedia: un altro bagnante morì tra le mie braccia. Andai direttamente a far valere le mie ragioni spiegando la necessità della presenza costante di un presidio. Solo allora fu attivato. Un defibrillatore in un lido non basta».
Ad intervenire sulla tragedia avvenuta ieri a Torre Chianca è anche il consigliere comunale Andrea Guido. «Non è ammissibile che al 25 di giugno non siano disponibili le ambulanze presso i presidi estivi comunali. Questa carenza gravissima, esattamente come lo scorso anno commenta Guido - si ripercuote sulla tutela della salute e della sicurezza di turisti e cittadini nelle marine. Ma la Regione del buon Emiliano ci aveva già abituati a leggerezze e superficialità di questo genere. E oggi, dopo la tragedia di questa mattina, rimane solo una grande rabbia e un immenso sconforto». «Ancora una volta conclude il consigliere Guido - viene a galla l'incompetenza e il mal funzionamento dell'organo regionale, nonché l'indifferenza dell'amministrazione del presidente nei confronti delle esigenze di questa porzione di Puglia, utile per lui solo quando occorre raccogliere voti e piazzare i propri uomini fedeli nelle posizioni di potere».
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