Bossoli al direttore Rollo dell'Asl: il pressing per i precari. La Digos ascolterà 30 precari

La Digos ascolterà 30 precari

Bossoli al direttore Rollo dell'Asl: il pressing per i precari. La Digos ascolterà 30 precari
di Erasmo MARINAZZO
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Lunedì 29 Novembre 2021, 05:05 - Ultimo aggiornamento: 19:23

S’indaga per tentata estorsione. E gli accertamenti avviati dai poliziotti della Digos della Questura di Lecce riguardano proprio quei 30 precari indicati nella lettera dattiloscritta contenuta nella busta recapitata venerdì scorso nella buca delle lettere dell’abitazione del direttore generale della Asl di Lecce, Rodolfo Rollo. Quei 30 dipendenti con contratto a tempo determinato per i quali non si sono creati i presupposti per una stabilizzazione.

Al vaglio i filmati delle telecamere

Indagini a tamburo battente visto che i due bossoli contenuti nella stessa busta non lasciano spazio a interpretazioni. E lo stesso Rollo le ha “lette” come una minaccia alla sua persona ed alla sua famiglia: gli investigatori stanno setacciando le strade attorno alla residenza del dirigente sanitario alla ricerca di impianti di videosorveglianza. L’obiettivo è individuare chi nella mattina di venerdì ha infilato si è vestito del ruolo di postino portatore di minacce di morte.
Dunque, anche il direttore generale della Asl di Lecce al centro di richieste estorsive. Un fenomeno che pone il Salento ai primi posti in Italia, quello degli amministratori pubblici vittime di tentativi di estorsione.
Al primo posto ci sono i sindaci in quanto terminali delle richieste di chi cerca un lavoro (anche precario) e, talvolta , per le promesse in campagna elettorale o semplicemente perché i più esposti alle tensioni che si creano sul territorio.
Tensioni sociali. Come quelle che sembrano profilarsi trovarsi sullo sfondo delle minacce ricevute da Rollo. Non fosse altro perché lo indica a chiare lettere l’autore del dattiloscritto recapitato a casa con i bossoli: «Proroga il contratto in scadenza di 30 dipendenti in servizio nell’azienda sanitaria». Tensioni sociali condite, però, da un clima di violenza e di minacce.

I 30 precari Oss a rischio stabilizzazione

Chi sono questi 30 dipendenti? Sono in gran parte operatori socio-sanitari. E, cioè, oss assunti a termine in diversi periodi e che non hanno cumulato i tre anni necessari per ottenere, laddove ci siano i presupposti, la stabilizzazione regolata dalla legge Madia. Lavoratori nel sistema sanitario che oggi, per queste ragioni, potrebbero non avere altre prospettive. Lavoratori senza più certezze.
Ora, alla luce della indicazione contenuta nella lettera anonima, diventa un atto dovuto per gli investigatori ascoltare tutti gli oss.

Tutti e 30. Per capire se e chi fra loro potrebbe essere arrivato ad un livello tale di rabbia e di esasperazione da ricorrere a minacce. Perfino ad inviare proiettili per posta. Determinando, ovviamente, l’effetto contrario: nessun risultato e tutta l’attenzione degli inquirenti per rintracciare l’autore.

Rollo: "Contratti in scadenza, andranno a casa"

 

«Il messaggio è indubbiamente collegato a quanti vedranno scadere il loro contratto ed andranno a casa», ha sostenuto Rollo in un passaggio dell’intervista rilasciata a Quotidiano. Il dg dell’Asl Lecce ha fatto anche presente di avere approfondito il problema della legge Madia e della sua applicazione per quei 30 oss, con le organizzazioni sindacali e con gli stessi lavoratori. Inoltre ha ricordato che il giudice del lavoro ha condiviso l’orientamento della Asl, quando si è trovato a decidere sulle mancate assunzioni con contratti a tempo indeterminato. Fatti che, conclude Rollo, lo hanno profondamente rammaricato. Le indagini proseguono. Questa mattina i poliziotti della Digos saranno in Procura per concordare a quali accertamenti dare la priorità e come procedere. Un passaggio importante per lo sviluppo dell’inchiesta per tentata estorsione. L’obiettivo è fare presto. Non fosse altro per contribuire a smorzare le tensioni createsi attorno alla stabilizzazione dei lavoratori Asl.

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