Rogo a Settelacquare, clochard condannato

Rogo a Settelacquare, clochard condannato
di Matteo CAIONE
2 Minuti di Lettura
Giovedì 1 Novembre 2018, 21:06
Condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione per l'autore del rogo nel mercato di Settelacquare. Il verdetto di primo grado è arrivato con il rito abbreviato (condizionato dall'ascolto di un teste): il 45enne leccese Sandro Russo, senza fissa dimora, era finito a giudizio con l'imputazione di incendio aggravato in quanto commesso ai danni di un edificio pubblico. Entro 90 giorni si conosceranno poi le motivazioni della sentenza del gup Giovanni Gallo che ha stabilito una pena nettamente inferiore rispetto ai quattro anni invocati dall'accusa. E solo allora il legale del clochard, l'avvocato Stefania Mangiulli, valuterà la possibilità di ricorrere in appello.
Il 45enne, intanto, resta in carcere. L'incendio risale alla sera dello scorso 8 marzo. E il nome del senzatetto finì a stretto giro sotto la lente delle indagini compiute dai poliziotti della Squadra mobile e coordinate dal sostituto procuratore Maria Vallefuoco. Russo fu immortalato dalla telecamera di videosorveglianza installata proprio sopra al box in cui furono appiccate le fiamme. Il fuoco comportò la distruzione di alcuni locali del mercato di Settelacquare destinati, secondo le intenzioni di Palazzo di Città, ad accogliere i commercianti di piazza Libertini.
Il caso creò un bel po' di maretta tra gli stessi ambulanti. L'attività investigativa ha escluso ogni eventuale nesso tra le proteste e il rogo. Come anche la possibilità del coinvolgimento di altre persone o di presunti mandanti. Nel corso dell'interrogatorio per la convalida del fermo, il clochard confessò di aver dato fuoco ad un vecchio divano con l'intenzione di scaldarsi al cospetto di una serata particolarmente fredda. E l'unico arredo utile a fungere da caminetto improvvisato era proprio quel divano che si trovava in un box diverso da quello che il 45enne utilizzava come dimora. La ricostruzione fornita da Russo, tuttavia, non combacia appieno con i filmati. Dalle immagini emerge che l'uomo si avvicina e si guarda intorno. Poi entra, dà un'ultima occhiata all'esterno e accende il fuoco. E già quando il primo bagliore di una fiammella si intravede, si allontana. Come se si trattasse di un gesto intenzionale dettato non dalla necessità di riscaldarsi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA