Roca, addio al campetto. Il sindaco: «Ditte chiuse progetto solo rinviato»

Roca, addio al campetto. Il sindaco: «Ditte chiuse progetto solo rinviato»
di Maria DE GIOVANNI
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Mercoledì 31 Agosto 2022, 11:12 - Ultimo aggiornamento: 1 Settembre, 11:21

Sfumato il sogno dei ragazzini di Roca di avere il nuovo campetto da calcio per poter giocare a pallone, promesso dal sindaco di Melendugno Maurizio Cisternino, dopo il divieto di giocare a palla affisso in piazza del Mare i primi giorni di agosto. Divieto sfociato in polemica, fino all'incontro tra ragazzini e primo cittadino, conclusosi con la promessa ufficiale di realizzare un nuovo quadrante di gioco come alternativa alla piazza.

Ancora nulla di fatto


Ma ad oggi non è stato fatto niente e presto i ragazzi dovranno tornare nei loro paesi per frequentare la scuola.

E, a quanto pare, i lavori non si faranno prima della prossima primavera. Fine di un sogno di mezza estate. Eppure, per rivendicare il diritto al gioco, i ragazzini avevano anche realizzato uno striscione, ripreso poi anche dalle cronache nazionali, ma il polverone sollevato non è servito a nulla. Il patto siglato non è stato rispettato. I lavori che sarebbero dovuti partire subito dopo l'incontro con i ragazzini, non sono più cominciati. E oggi, 31 agosto, la risposta ufficiale del sindaco spegne le ultime speranze dei ragazzini: «Per quest'anno purtroppo non si fa nulla, credetemi ce l'abbiamo messa tutta, ma Ferragosto e le ferie delle ditte hanno praticamente fermato ogni possibilità di inizio lavori. Le ditte che abbiamo interpellato non ci hanno nemmeno risposto, mentre quella che ci aveva dato buone possibilità non aveva realizzato il campo come si doveva, non rispettando le criticità e caratteristiche richieste. Così come è situato il campo da gioco - ha aggiunto il sindaco -, proprio di fronte a mare deve essere compatibile con il paesaggio, non costituire quindi nessun intoppo altrimenti oggi lo apriamo e domani ce lo chiudono dalla soprintendenza. Molto presto incontrerò i ragazzi e regaleremo come amministrazione dei palloni firmati da alcuni calciatori di serie A, assicuriamo la consegna del nuovo campo per prima di pasqua del prossimo anno, questo è certo».


Rassicurazioni non accolte positivamente dai ragazzi, delusi per come sono andati i fatti. «Abbiamo creduto alla parola del sindaco - hanno commentato i ragazzi -, e cioè che avrebbe trovato una soluzione. Lo sappiamo che a Ferragosto tutti vanno in ferie, ma il sindaco e gli assessori avrebbero potuto lasciarci giocare in piazza, non facevamo male a nessuno. Invece, ci hanno rovinato le vacanze».
Nemmeno il regalo annunciato (i palloni con le firme di importanti calciatori) lenisce l'amarezza. «Adesso pensano di risolvere le cose regalandoci i palloni? Per giocare dove? - hanno sottolineato ironizzando i ragazzini -. Per strada non si può giocare perché è pericoloso, nelle piazze è proibito e noi lo capiamo, ma le promesse si rispettano a qualsiasi costo. L'impegno deve essere un modo per risolvere la situazione, non rimandarla. È vero siamo ragazzini, ma mica stupidi - hanno aggiunto -, è passato tutto agosto senza la possibilità di farci giocare e divertire. Sarebbe bastato poco e, invece, i grandi risolvono le cose mettendo un divieto. Siamo ragazzi che dobbiamo fare? Giocare sempre come dei robot sui telefoni?. Ormai si torna a casa e ci si prepara per la scuola. Resta l'amaro in bocca. E dire che per far giocare i ragazzini si era mobilitato anche Lino Banfi. «Vado ad allenarli io» aveva mandato a dire.
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