Sfumato il sogno dei ragazzini di Roca di avere il nuovo campetto da calcio per poter giocare a pallone, promesso dal sindaco di Melendugno Maurizio Cisternino, dopo il divieto di giocare a palla affisso in piazza del Mare i primi giorni di agosto. Divieto sfociato in polemica, fino all'incontro tra ragazzini e primo cittadino, conclusosi con la promessa ufficiale di realizzare un nuovo quadrante di gioco come alternativa alla piazza.
Ancora nulla di fatto
Ma ad oggi non è stato fatto niente e presto i ragazzi dovranno tornare nei loro paesi per frequentare la scuola.
Rassicurazioni non accolte positivamente dai ragazzi, delusi per come sono andati i fatti. «Abbiamo creduto alla parola del sindaco - hanno commentato i ragazzi -, e cioè che avrebbe trovato una soluzione. Lo sappiamo che a Ferragosto tutti vanno in ferie, ma il sindaco e gli assessori avrebbero potuto lasciarci giocare in piazza, non facevamo male a nessuno. Invece, ci hanno rovinato le vacanze».
Nemmeno il regalo annunciato (i palloni con le firme di importanti calciatori) lenisce l'amarezza. «Adesso pensano di risolvere le cose regalandoci i palloni? Per giocare dove? - hanno sottolineato ironizzando i ragazzini -. Per strada non si può giocare perché è pericoloso, nelle piazze è proibito e noi lo capiamo, ma le promesse si rispettano a qualsiasi costo. L'impegno deve essere un modo per risolvere la situazione, non rimandarla. È vero siamo ragazzini, ma mica stupidi - hanno aggiunto -, è passato tutto agosto senza la possibilità di farci giocare e divertire. Sarebbe bastato poco e, invece, i grandi risolvono le cose mettendo un divieto. Siamo ragazzi che dobbiamo fare? Giocare sempre come dei robot sui telefoni?. Ormai si torna a casa e ci si prepara per la scuola. Resta l'amaro in bocca. E dire che per far giocare i ragazzini si era mobilitato anche Lino Banfi. «Vado ad allenarli io» aveva mandato a dire.
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