Ristorazione, tavoli all'aperto con l'incognita legata agli spazi

Ristorazione, tavoli all'aperto con l'incognita legata agli spazi
di Alessio PIGNATELLI
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Lunedì 19 Aprile 2021, 08:33 - Ultimo aggiornamento: 16:19

In zona gialla, dal 26 aprile, nei ristoranti sarà possibile pranzare o cenare all'aperto: quattro persone al massimo per tavolo, di più solo se conviventi. E dal primo giugno, si potrà pranzare con tavoli al chiuso. In zona arancione sarà mantenuta la sola possibilità di asporto, così come in quella rossa. Chiaramente, anche le consegne a domicilio restano sempre consentite.

Il recupero stimato

Non sono novità da poco e Filiera Italia stima con queste misure «di recuperare circa il 15% del totale del fatturato di settore con grandi differenze da regione a regione». Non una panacea, sia chiaro: basti pensare che i posti all'aperto dei ristoratori sono molti meno rispetto alla totalità delle sedute già adattate alle norme vigenti. Ma è uno spiraglio, un appiglio a cui aggrapparsi. Per Francesca Intermite, presidente dell'associazione datoriale Casa Impresa e già designata l'anno scorso nella task force regionale per le attività produttive, è un buon segnale in attesa che anche la Puglia entri nella zona gialla: «Leggo di buon occhio riaperture del premier Draghi, la sua opera di mediazione sul Cts ci ha consentito di avere uno spiraglio dal 26.

Per quanto riguarda noi, al momento rimangono in vigore le disposizioni odierne e non ci sono aperture. Continuiamo con asporto e domicilio, non possiamo aprire al pubblico».

Critiche alla gestione pugliese

Critica non troppo velata poi alla gestione regionale: «È ancora penalizzante per l'inadeguatezza delle misure che si sono adottate a livello regionale. Per quanto ci riguarda, ci stiamo muovendo per interloquire con gli enti civici per avere in prospettiva una maggiore flessibilità sulla concessione degli spazi esterni. Aree più ampie rispetto al regolamento sul modello barese dove si è consentita l'occupazione di strade e piazze per avere un numero di posti superiore». Ovviamente, da territorio a territorio cambiano i regolamenti e gli spazi e non è facile omogeneizzare una misura del genere. «Stiamo anche cercando di chiedere alle Asl una vaccinazione per i dipendenti - prosegue Intermite - il 6 aprile è stato realizzato un protocollo nazionale per le vaccinazioni sui post di lavoro. Vaccinare in via prioritaria il personale sarebbe basilare per far ripartire la macchina».
Altrettanta decisiva sarà quindi una collaborazione con gli enti locali. Di fatto già avvenuta durante lo scorso anno. Per sindaci e ristoratori, trovare una quadra sugli spazi esterni può attivare un circolo virtuoso in prospettiva di un'estate più libera. Soprattutto nei luoghi di grande attrattiva turistica, come per esempio Martina Franca, gioiello della Valle d'Itria. «Abbiamo intessuto negli ultimi tempi un colloquio molto stretto con le associazioni che raggruppano i ristoratori, gli albergatori e i b&b - spiega il sindaco Franco Ancona - Stiamo definendo il miglior percorso per delineare le aperture in maniera ottimale: già l'anno scorso consentimmo un'apertura allargata laddove gli spazi lo consentivano. Abbiamo deliberato una semplificazione amministrativa per i rinnovi dei dehors. Certo se gli spazi ci sono, siamo ben felici di favorire una ripresa. Tra l'altro la tassa di occupazione è stata fiscalizzata fino a fine giugno su disposizione del governo, vediamo cosa succede ed eventualmente interverremo noi come amministrazione comunale».
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