Una piattaforma di massi sulla costa: sigilli e indagati a marina di Diso

I primi massi scaricati davanti al tratto di costa Arenosa della marina di Diso
I primi massi scaricati davanti al tratto di costa Arenosa della marina di Diso
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Martedì 19 Aprile 2016, 17:43 - Ultimo aggiornamento: 19:02

Sequestrato il tratto di costa della Marina di Diso,  chiamato Arenosa per via della formazione di banchi di sabbia fra gli scogli. I finanzieri della Tenenza di Tricase hanno notificato questa mattina il decreto di sequestro probatorio del procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone e del sostituto Roberta Licci che contesta l'ipotesi di reato di abusi edilizi a quattro indagati. Si tratta dell'architetto  Alessandro Arseni, 64 anni, di diso, responsabile dell'ufficio Tecnico comunale; Vito Antonio Morello, 48 anni, legale rappresentante della omonima impresa che si è aggiudicata l'appalto dei lavori di consolidamento del tratto di costa Arenosa; Primo Stasi, 59 anni, di Lecce, legale rappresentante della Etacons, progettista e direttore dei lavori; Cosimo Minonne, 40 anni, di Diso, componente della direzione lavori.


In pratica sono state bloccate le opere di creazione di una piattaforma che si dovrebbe estendere per 11 metri dalla costa verso il mare, per 155 metri parallelamente alla stessa costa, alta un metro e mezzo e con l'impiego di quasi 25mila tonnellate di massi. Andrebbe a coprire tutte le calette, le insenature e le rientranze di quel tratto di costa.
Si tratta di una barriera contro l'erosione che il Comune stava facendo realizzare grazie a un finanziamento di un milione e 100mila euro, per rendere fruibile quella zona interdetta alla balneazione per il pericolo di crolli.
Le indagini sono state avviate in seguito al sopralluogo effettuato dei finanzieri di Tricase nelle scorse settimane, durante il quale è stata notata la presenza di una piattaforma con la gru che spostava massi dalla scogliera per posizionarli nel mare.
Il sequestro servirà ora a stabilire se sia stato seguito tutto l'iter autorizzativo.

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