Rincari materie prime, confronto aspro in Ance Lecce tra imprenditori e Bellanova: «Costretti a chiudere»

Rincari materie prime, confronto aspro in Ance Lecce tra imprenditori e Bellanova: «Costretti a chiudere»
di Pierpaolo SPADA
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Sabato 19 Marzo 2022, 12:22 - Ultimo aggiornamento: 12:33

Toni accesi nel confronto in corso promosso da Ance Lecce nella sede di Confindustria Lecce. Davanti alla viceministro a Infrastrutture e mobilità, Teresa Bellanova, ad alcuni parlamentari e consiglieri regionali, gli imprenditori alzano la voce per chiedere rispetto. «Oggi rischiamo di chiudere per il lavoro che c’è perché non siamo in grado di eseguire le opere. Le istituzioni devono intervenire con urgenza. Le imprese stanno chiudendo e le gare stanno andando deserte. Bisogna modificare i prezzari adeguandoli al mercato attuale. Il prezzario regionale è fermo al 2019. Sappiamo che l’intenzione è di aggiornarlo entro luglio riconoscendo aumenti medi del 9%. Se è questa l’intenzione - dice Nicolì - è meglio che la Regione non approvi il nuovo prezzario perché rappresenterebbe un pericolo ulteriore per il sistema. È a rischio l’edilizia e con essa il Pnrr». Il presidente reggente degli industriali, Nicola Delle Donne, chiede “la rimozione di funzionari e dirigenti ministeriali che determinano misure di intervento completamente slegate dalla realtà”.

Le reazioni preoccupate degli imprenditori

Frustrato il manager di Palumbo, Gabriele Greco: «Lunedì abbiamo chiuso cantieri.

Siamo in cassa integrazione. O si trova il numerino magico per il prezzario - dichiara rivolto alla Bellanova - o non riapriremo più. Se qualcuno vuole venire a prendersi le aziende, faccia pure: non abbiamo paura», ha aggiunto a sguardo basso. Presente anche il capo compartimento Anas Puglia, Vincenzo Marzi, commissario per la “275”: «Anas ha aggiornato il prezzario a inizio febbraio ma con gli aumenti di marzo rischiano di renderlo inattuale. Per le nuove attività stiamo valutando una sospensione, per quelli legati ad accordi quadro vediamo come un po’ come procedere perché la questione è complessa», afferma.

Bellanova: non era prevedibile tutto ciò

Presa la parola, Teresa Bellanova spiega: «La burocrazia fa quello che dice la politica. Se si vuole attaccare il governo, è legittimo. Ma sulle norme abbiamo applicato le migliori competenze disponibili. Purtroppo il problema è enorme e non era prevedibile in tale dimensione, così come non era prevedibile una guerra del genere alle porte d’Europa». L’esponente di Italia viva dice di aver ascoltato gli interventi degli imprenditori. Da atto del lavoro svolto in questi giorni al Mims: «Spero che nei prossimi giorni arrivino risposte. Ma credo - aggiunge - che qualcosa con il decreto approvato ieri ve ne siano già».

Altro riferimento alla «sospensione dei lavori senza responsabilità per l’impresa» inclusa nello stesso decreto con riferimento agli appalti pubblici. «Stiamo lavorando con impegno con Istat per aggiornare il prezzo dei materiali. Stiamo lavorando per definire il pacchetto dei materiali sui quali intervenire. In Parlamento c’è poi discussione su riforma legge appalti pubblici, che consta anche di interventi sui prezzi dei materiali e sull’aggiornamento dei prezzari regionali. Stiamo lavorando per migliorare le condizioni di autotrasporto, che incide anche sulle vostre imprese. Stiamo lavorando per dare risposte anche su tema energetico. E sulle materie prime. Il decreto interviene per esempio sulle acciaierie per determinare un aumento della produzione. So di non avervi dato tutte le risposte che aspettavate. Ma voglio dirvi che la vostra tensione ci accomuna. E credo che con un impegno costante e condivido riusciremo ad attuare anche il Pnrr».

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