Rifiuti, in arrivo un'altra tegola: caos negli Aro di Gallipoli e Nardò

Rifiuti, in arrivo un'altra tegola: caos negli Aro di Gallipoli e Nardò
di Maurizio TARANTINO
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Mercoledì 31 Luglio 2019, 13:06
Prorogata l'ordinanza della Regione per il conferimento temporaneo dell'organico negli impianti della Puglia. Una risposta all'emergenza di cui però ancora si conosce il termine: il ciclo dei rifiuti pugliesi infatti deve fare i conti con le difficoltà nella raccolta e nello smaltimento, tanto da spingere, nelle scorse settimane, la Regione a dover individuare, come in uno scacchiere molto complesso, siti per il trasferimento dell'organico pugliese anche fuori dalla Puglia. La proroga dell'ordinanza ora permetterà alle amministrazioni di continuare ancora per qualche tempo con il trasferimento, ritenuto tra l'altro legittimo anche dal Tar che aveva respinto l'istanza su questa materia proprio dell'amministrazione cavallinese. Così la scadenza del 1° di agosto in cui si auspicava la cessazione della via crucis dei rifiuti organici, continuerà ancora per qualche tempo.
Ma occorrerà fare in fretta, visto che le grane non mancano. L'ultima in ordine di tempo riguarda il sito di trasferenza di Galatone che ha raggiunto il limite annuale, come confermato dalla società Cave Marra all'Ager (l'Agenzia regionale dei rifiuti). L'utilizzo del centro di trasferenza si era reso necessario per la gestione dell'organico delle Aro Lecce 6 ( cioè Nardò capofila, poi Alezio, Aradeo, Collepasso, Galatone, Neviano, Sannicola, Seclì e Tuglie per un bacino di circa 90mila abitanti con 46.308 utenze domestiche e 4470 non domestiche) e Aro Lecce 11 (Gallipoli capofila, poi Taviano, Alliste Racale e Melissano per circa 55mila abitanti) la cui raccolta andava fuori regione, per la precisione a Rende in provincia di Cosenza. Adesso il commissario Gianfranco Grandaliano ha chiesto, con una lettera, ai responsabili delle Aro di fare quello che nel Salento sembra complicato fare, cioè individuare uno o più siti alternativi che possano essere utilizzati come punto intermedio per la trasformazione della frazione organica del rifiuto solido urbano per poi essere trasferita negli impianti di compostaggio in Calabria o in regioni comunque limitrofe. Alla luce dell'interruzione comunicata dall'impianto di trasferenza Cave Marra - si legge nella lettera di Grandaliano - si invitano gli Aro a comunicare entro e non oltre il 31 luglio (oggi, ndc) il nuovo produttore dei rifiuti Forsu al fine di evitare soluzioni di continuità nei conferimenti già programmati presso gli impianti di trattamento e recupero Forsu individuati da questa agenzia. In questo le Aro avranno via libera per gestire il contratto in maniera indipendente: se fino ad oggi il conferimento era unico e avveniva appunto a Galatone, adesso Nardò e Gallipoli potranno scegliere altri siti, anche differenti tra loro, tenendo conto però di fattori di economicità. Un sito distante è più costoso da raggiungere e comporta impegni di spesa aggiuntivi, anche se la Regione ha garantito un intervento finanziario ad hoc: la giunta regionale ha approvato un contributo straordinario di 3 milioni di euro, destinato ai Comuni per i maggiori oneri sostenuti nel conferimento e trattamento della Forsu in stazioni di trasferenza e impianti di compostaggio, anche fuori regione. I fondi per lo stanziamento provengono dall'avanzo di amministrazione 2018.
Come detto, la Regione aveva individuato i siti di smaltimento dell'organico in una complesso gioco di fili tra loro collegati. I rifiuti di Brindisi, ad esempio, erano stati stoccati ad Ugento nell'impianto di trattamento meccanico biologico (Tmb): solo negli ultimi giorni l'Ager è riuscita ad ottenere la disponibilità di un diverso impianto di compostaggio vicino al capoluogo per il conferimento dell'organico cittadino, sgravando l'impianto ugentino da una situazione che aveva creato allarme e disappunto a livello istituzionale e nella popolazione, fino al punto di far nascere delle petizioni contro la decisione. L'agenzia ha promesso che si troveranno soluzioni idonee e tempestive anche per i residuali rifiuti organici raccolti negli altri comuni della provincia brindisina che ad oggi, a causa dell'emergenza contingente derivante dalla chiusura di tre impianti di compostaggio sul territorio regionale, vengono eccezionalmente trattati in impianti pugliesi di trattamento meccanico-biologico. Diversa la situazione di Cavallino, che continuerà a ricevere l'organico dai comuni della provincia limitrofa, anche se in quantità minori rispetto all'altra città messapica perché inviato solo da Carovigno e Ostuni.
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