Rifiuti, impianti insufficienti: la Regione stoppa la differenziata

Rifiuti, impianti insufficienti: la Regione stoppa la differenziata
di Maurizio TARANTINO
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Martedì 16 Luglio 2019, 08:23
La raccolta dell'organico rinviata a data da destinarsi a causa della mancanza degli impianti. L'indicazione è arrivata alla direzione dell'Aro 7 direttamente dalla Regione Puglia, dopo i recenti problemi che hanno interessato gli altri ambiti per il trasferimento dell'organico fuori provincia. Emblematico il caso di Galatone e della stazione di trasferenza, unico impianto a funzionare nel Salento che però accoglie anche i rifiuti di Nardò e Gallipoli. Se finora la carenza cronica di impianti in Puglia aveva portato solo al trasferimento fuori provincia o fuori regione dei rifiuti da trattare (con gli immaginabili costi aggiuntivi), ora si arriva al paradosso di invitare le amministrazioni a non differenziare l'organico. Perché non si sa dove metterlo.

I 21 comuni dell'Aro 7, pronti a partire con la raccolta dell'organico già dallo scorso giugno dovranno aspettare la fine dell'estate per capirne di più.
«Si tratta di una situazione annosa - spiega il presidente dell'Aro 7, Antonio Fitto - che deriva dalla mancanza degli impianti di compostaggio nel Salento. La Regione ci ha chiesto di soprassedere e di rinviare tutto più avanti e per questo cercheremo di avviare la raccolta a settembre, quando il flusso turistico sarà ridotto e la quantità di rifiuti minore. Di certo il rischio è che i maggiori costi vadano a ribaltarsi sulla Tari che i cittadini dovranno pagare».

A causare lo stallo, ad inizio giugno, la chiusura anticipata delle due discariche, Aseco di Ginosa e Maia Rigenera di Lucera che trattavano il 40% della frazione organica prodotta sul territorio pugliese, compreso quello salentino, interessato per diversi Comuni.
La Regione aveva risposto con una rimodulazione dei flussi giusto per il periodo estivo, autorizzando la Progeva di Laterza a ricevere per un periodo di 90 giorni 120 tonnellate a settimana di rifiuti, e la Tersan di Modugno 265 tonnellate. Ma non tutti avevano accettato di buon grado l'ordinanza regionale.

Nello stesso decreto era stato stabilito che l'organico fosse spostato a Poggiardo che ha un impianto di biostabilizzazione dell'umido e del secco, ma l'amministrazione si era opposta al trasferimento dei rifiuti da Brindisi che sono stati dirottati successivamente a Cavallino e a Ugento.
«Se i costi superano i 154 euro a tonnellata - precisa Fitto - allora gli aumenti sulle Tari dei vari Comuni saranno inevitabili. La Regione ha scelto una politica che porta a questo, addirittura trasferendo i rifiuti fuori regione. Per ora sta compensando la differenza, ma è una situazione che non potrà durare in eterno».

Rassicurazioni in questo senso erano arrivate dall'assessore all'Ambiente, Gianni Stea che insieme all'assessore al Bilancio, Raffaele Piemontese, aveva lavorato per non gravare ulteriormente sulle casse dei municipi, in particolare delle amministrazioni aderenti all'Aro 6 e all'Aro 11 che conferiscono nell'impianto di compostaggio di Rende in Calabria. La giunta regionale ha approvato, proprio nei giorni scorsi, un contributo straordinario di 3 milioni di euro, destinato ai Comuni per i maggiori oneri sostenuti nel conferimento e trattamento della Forsu (Frazione organica rifiuto solido, cioè l'umido) in stazioni di trasferenza e impianti di compostaggio, anche fuori regione. I fondi per lo stanziamento provengono dall'avanzo di amministrazione 2018.

Dalla Regione si cerca di tranquillizzare il territorio. «Nel Salento - spiega il commissario Ager, Gianfranco Grandaliano- non sono partite con la raccolta dell'organico solo 3 Aro, la 2, la 7 e la 8. Le prime due inizieranno dopo l'estate mentre dall'Aro 8 aspettiamo comunicazioni. La situazione più intricata è quella del Salento, dove i Comuni non trovano un accordo per realizzare le strutture. Appena si sbloccherà questa situazione, faremo la nostra parte, in maniera rapida».
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