Restauro di S. Oronzo, test con le nanotecnologie

Restauro di S. Oronzo, test con le nanotecnologie
di Stefania DE CESARE
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Martedì 2 Aprile 2019, 13:14 - Ultimo aggiornamento: 17:30

Nanotecnologie per salvare Sant'Oronzo: partono le sperimentazioni. Questa mattina a Palazzo Carafa l'azienda milanese 4ward360 ha eseguito i primi test sulla statua del santo patrono della città, per dimostrare come il particolare intervento possa essere determinante per salvaguardare l'opera negli anni.
«Dopo aver testato i prodotti, nelle prossime settimane sarà ultimato il restauro conservativo e grazie alle nanotecnologie siamo sicuri che la statua potrà essere adeguatamente tutelata - afferma Ray Bondin, ambasciatore emerito dell'Unesco - e sono molti i monumenti che avrebbero bisogno di interventi conservativi. Un sito ben salvaguardato è anche un volano per il turismo».
 


Già da qualche tempo il monumento dedicato al santo patrono della città si trova nell'androne di Palazzo Carafa dove dovrà essere sottoposto a interventi di restyling. Un trasloco obbligato quello effettuato dalla ditta Colaci Emilio per permettere di portare a termine il recupero. Un intervento reso necessario a causa della situazione di precarietà statica. Proprio per questo l'azienda milanese 4ward360 si è proposta di applicare gratuitamente queste nuove tecnologie nell'ultima parte del restauro del manufatto che potrebbe essere salvato dal deterioramento attraverso l'uso di nano materiali in grado di proteggere l'opera e conservarla nel tempo.
«Abbiamo effettuato diversi sopralluoghi per verificare la reale condizione della statua al fine di avere più informazioni possibili e porre i presupposti ideali per intervenire in maniera precisa su tutte le porzioni del monumento - sottolinea Sabrina Zuccalà, amministratore dell'impresa incaricata - e i formulati prodotti dalla nostra azienda sono assolutamente ecologici, biologici e atossici».
 

 

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