«Medico assenteista»: condannato ad 8 mesi e a risarcire la Asl

Un'immagine tratta dai filmati dell'inchiesta
Un'immagine tratta dai filmati dell'inchiesta
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Mercoledì 3 Giugno 2020, 17:56 - Ultimo aggiornamento: 18:18
Il dottore Fulvio Indirli, 66 anni, di Novoli, è stato condannato ad otto mesi di reclusione (pena sospesa)   ed a  400 euro di multa nel processo di primo grado che lo ha visto rispondere di assenteismo. Ossia di falsa attestazione della presenza in servizio attraverso una alterazione dei sistemi dei sistemi di rilevamento delle presenze. Assenteismo in altre parole per quelle assenze dall'unità operativa di radiologia di Campi Salentina che ha diretto fino all'applicazione della misura interdittiva dell'estate di due anni fa, seguita dal licenziamento dell'ufficio Dimissioni protette della Asl. E' difeso dall'avvocato Giuseppe Romano.

Il computo della pena è stato fatto dal giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Lecce, Giovanni Gallo, ed ha tenuto conto della riduzione di un terzo della pena previsto dal rito abbreviato. Il dottore Indirli è stato inoltre condannato al risarcimento dei danni a favore della Asl costituitasi parte civile con l'avvocato Alfredo Cacciapaglia.  Stabilita una provvisionale a favore della Asl pari a 1.000 euro. La decisione del giudice penale fa seguito a quella del giudice del lavoro che il 5 maggio ha rigettato il ricorso del licenziamento inflitto dalla Asl.

 In ambulatorio per cinque ore al giorno. Il resto della giornata lo avrebbe passato a casa, come in uno stabilimento balneare di Porto Cesareo. Anche dedicandosi all’attività fisica. Per poi fare rientro nel tardo pomeriggio nell’unità operativa di Radiodiagnostica del presidio territoriale del distretto socio sanitario di Campi Salentina. Giusto il tempo di timbrare il cartellino in uscita ed andare via. Ha sostenuto questo l'inchiesta del pubblico ministero della Procura di Lecce, Maria Vallefuoco (nove mesi la richiesta di condanna), e dei carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Campi Salentina.

Il dirigente medico sostenne di essersi avvalso della possibilità di poter gestire l’orario di lavoro in modo elastico e ricordando quelle volte che avrebbe anche tirato fino a tardi in ufficio, quando fu interrogato dal giudice per le indagini preliminari Cinzia Vergine prima che gli fosse applicata la misura interdittiva. .
Altra cosa diceva l’ordinanza: obbligo di timbrare il cartellino in uscita.

 Sei le giornate monitorate dal 25 ottobre al 22 novembre del 2017. Perché dallo stesso distretto socio sanitario di Campi arrivarono segnalazioni di assenze frequenti e sistematiche del dottore Indirli. Allora i carabinieri in borghese  controllarono se e cosa ci fosse di fondato in quelle segnalazioni. A cominciare dalla giornata del 25 ottobre: arrivo al distretto alle 7.17, uscita alle 12.21 senza passare il badge nella macchina marcatempo. Alle 14.35 il medico raggiunge “Lido conchiglia azzurra” di Porto Cesareo. Rientro in ufficio alle 18.03 per smarcare il badge nell’orario di fine servizio.

Un andirivieni constatato anche nelle giornate a novembre nelle giornate dell’8, del 9, del 15, del 20 e del 22 novembre. Con la differenza che talvolta invece di raggiungere lo stabilimento balneare, il dirigente medico sarebbe rientrato a casa.
 
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