Referendum Ztl, domani la verifica delle firme

Uno dei varchi della città
Uno dei varchi della città
di Francesca SOZZO
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Lunedì 26 Settembre 2016, 09:31 - Ultimo aggiornamento: 16:08
Tra scambi di accuse e difese che arrivano dalle fila della maggioranza nei confronti del sindaco Perrone, martedì ci sarà la prova del nove a Palazzo Carafa. Il Comitato “Decidi tu!” è stato convocato dal segretario cittadino Vincenzo Specchia per la verifica in contraddittorio delle firme consegnate alla commissione tecnica che aveva il compito di validarle. Al momento mancano, o mancherebbero, cinque fogli tra quelli consegnati dal gruppo di 19 associazioni: 351 quelli presentati dal Comitato e 346 quelli invece esaminati dalla commissione. Con un risultato: le firme per l’istruzione di un referendum cittadino per l’allargamento della Zona a traffico limitato della città h 24 e sette giorni su sette non sono sufficienti.
 
Un piccolo giallo che troverà risposta domani sebbene tutto l’iter per istruire il referendum è stato invalidato dal Ministero dell’Interno perché il Comune di Lecce non ha un regolamento comunale che disciplina il referendum. 
E se gli aspetti tecnici saranno chiariti a breve c’è l’altra faccia della medaglia che fa discutere: quella politica. Da un lato il sindaco che “deride” e minimizza l’impegno non solo del comitato ma anche dei tremila cittadini che hanno firmato per l’allargamento della ztl e che accusa il Comitato di essere espressione del Pd. 
L’accalorata difesa arriva da Alessandro Presicce, presidente di Adoc, associazione dei consumatori che fa parte del comitato. «Le associazioni, anche di livello nazionale e internazionale, come il Wwf, che aderiscono al comitato non cantano la messa a nessuno - sottolinea Presicce - Non fanno parte di nessuna struttura-ombra che fa riferimento a partiti politici. Questa iniziativa è nata nell’alveo della società civile e in quella vuole rimanere». Le associazioni, dopo una riunione, scriveranno insieme un comunicato per chiarire questo aspetto e «rispedire la accuse al mittente. Se così fosse stato, e cioè che siamo espressione del Pd tra le firme ci sarebbe almeno quella del segretario cittadino Fabrizio Marra che invece non compare - ricorda Presicce -. Siamo dispiaciuti non solo per i toni che ha usato il sindaco nei nostri confronti ma anche perché ci ascrive ad un partito politico».
La difesa del sindaco Paolo Perrone invece arriva dal consigliere di Lecce 2017 Roberto Martello secondo cui il Comitato promotore del referendum «non avendo raggiunto il risultato grida al complotto e alla sabotazione. Ricordo che con questi atteggiamenti si offendono le istituzioni, come quella del sindaco, che è sindaco di tutti, si offende la figura del segretario comunale che funge da notaio a difesa di tutti e sicuramente super parte - sottolinea Martella - Si offendono i rappresentanti del Tar, che non hanno alcun interesse nell'alterare i termini delle procedure e delle firma prese in esame».
Il consigliere invita il comitato a fare un mea culpa per la superficialità con la quale sono state raccolte le firme: «Non è lecito dire ma mancano solo 9 firme per il quorum, anche se ne mancasse solo una il referendum non sarebbe proponibile. Io nella piena coscienza e libertà ho firmato il referendum, perché convinto che quella è la strada per la tutela del centro storico e dei residenti. Chiaramente per fare questo è necessario prima attivare servizi, specie per le fasce deboli anziani e disabili. Servizi che potrebbero essere ricongiunti a quei bus elettrici che tanto furono apprezzati dai nostri concittadini. Forse anche il solo attraversamento da via Fazzi a porta Napoli potrebbe essere utile alla mobilità cittadina e specie alle categorie più deboli».
 
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