La sua fortuna è stata quella di aver incrociato un pescatore e un sub che hanno voluto riservarle del tempo per soccorrerla, altrimenti sarebbe morta a causa di una fiocina conficcata nel collo che la stava facendo soffrire terribilmente.
E' stata invece salvata nei giorni scorsi, da un sub amatoriale e da un pescatore che si trovavano all'imboccatura del porticciolo di Torre Vado, una caretta caretta di medie dimensioni che era in difficoltà. I "soccorritori", una volta portato l'esemplare fuori dall'acqua, hanno scoperto che la sfortunata tartaruga aveva un grosso ferro conficcato nel collo, che ne impediva il naturale movimento. Hanno contattato la Capitaneria di porto di Gallipoli che, a sua volta, ha chiesto l'intervento degli esperti del Centro di Calimera.
Si è attivata così la macchina dei soccorsi: il povero esemplare è stato dapprima visitato dai dai medici dell’Asl Area c Lecce sud, poi trasferito presso il centro di recupero tartarughe marine di Calimera dalla polizia locale di Morciano di Leuca. La tartaruga è stata poi sottoposta ad indagini radiografiche che hanno chiarito che il corpo estraneo è una fiocina che deve essere rimossa con un intervento chirurgico.
Netta la condanna da parte degli operatori del Centro di recupero di Calimera contro chi ha ferito l'esemplare: «È evidente - scivono sui social - che non si conoscono casi di tartarughe autolesioniste, ma purtroppo esistono esseri umani crudeli che trovano piacere nella sofferenza altrui. Non possiamo far altro che augurarci che l’esemplare si ristabilisca presto e ritorni in mare».
Tartaruga con una fiocina nel collo, dovrà essere operata. La condanna dei soccorritori: «La crudeltà umana non ha limiti»

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Giovedì 10 Settembre 2020, 11:58 - Ultimo aggiornamento: 11:59
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