Il Recovery spinge l'Alta velocità: il governo taglia i tempi delle opere

Il Recovery spinge l'Alta velocità: il governo taglia i tempi delle opere
di Paola COLACI
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Martedì 16 Marzo 2021, 08:53 - Ultimo aggiornamento: 10:43

Scommettere sul trasporto ferroviario, garantendo una robusta cura del ferro alla rete nazionale. E recuperare il divario infrastrutturale tra Nord e Sud potenziando nodi e direttrici e riducendo i tempi di percorrenza di passeggeri e merci.
Per il governo l'imperativo ora è accelerare. E ridurre da 11 a 6 mesi i tempi di realizzazione delle grandi opere ferroviarie sfruttando la corsia preferenziale dal Recovery plan. A partire proprio dai cantieri per l'Alta velocità. Compreso quello dalla Napoli-Bari. E con benefici sul Salento: Lecce (e Brindisi) collegata a Roma in sole 4 ore. Questo il traguardo finale.


Ma torniamo alla Napoli-Bari: il maxi-progetto da 6,2 miliardi di euro è in fase di realizzazione da parte di Rete Ferroviaria Italiana, braccio operativo del Gruppo Ferrovie dello Stato. Una delle più importanti opere pubbliche in costruzione in Italia. Un'infrastruttura strategica attesa ormai da 17 anni il cui progetto, diviso in 10 lotti, prevede la realizzazione di un doppio binario da 121 km, con nuove gallerie della lunghezza complessiva di 63 km, e 25 nuovi viadotti della lunghezza da 11,7 km.

Un sistema integrato che, una volta completato e a regime, consentirà ai treni di viaggiare sino a 250 km/h riducendo notevolmente gli attuali tempi di percorrenza di 90 minuti. E passando dalle attuali 3 ore e 30 minuti a sole 2 ore di viaggio. A quel punto in complessive 3 ore si potranno coprire i 374 chilometri che dividono Roma da Bari e la Puglia dalla Capitale. Distanza per la quale in treno attualmente sono necessarie almeno 4 ore. Poi, l'ultimo tassello: da Bari in giù, verso Sud, che per effetto dei 200 km/h a cui si sta lavorando da mesi come velocità di tratta potrà consentire di arrivare fino a Lecce aggiungendo altri 60 minuti.


Obiettivi che, stando alle previsioni di Rfi dovrebbe centrato entro il 2026, come conferma Roberto Pagone, direttore area Sud di Rfi. Ma non è escluso che i tempi di consegna dei cantieri sulla Napoli-Bari ora possano ridursi con effetti, appunto, spalmati su tutti i viaggiatori. E su questo fronte la strategia del governo di Mario Draghi è chiara. Nelle schede tecniche allegate al Recovery plan si legge che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti proporrà una modifica normativa per consentire di anticipare l'ubicazione geografica dei lavori al momento del Progetto di fattibilità Tecnica Economica anziché attendere la fase definitiva di progettazione.
Un sistema che dovrebbe consentire di incassare le autorizzazioni supplementari nelle fasi successive del progetto, senza convocare la Conferenza dei Servizi. Una scorciatoia che, stando alle previsione del governo, potrebbe consentire di ridurre i tempi autorizzativi da 11 a 6 mesi. Del resto, la volontà di promuovere il trasporto ferroviario di merci e passeggeri rappresenta uno dei pilastri del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) redatto dall'Italia per accedere ai fondi europei del Next Generation Eu. E l'obiettivo di fondo è quello di accelerare i collegamenti lungo gli assi nord-sud ed est-ovest del Paese e aumentare la capacità delle principali linee e nodi di scambio attraverso 20,3 miliardi di investimenti aggiuntivi previsti proprio per le ferrovie ad Alta velocità. Somme che incrementano il totale di spesa della missione numero 3 Infrastrutture per una mobilità sostenibile a 32 miliardi. Capitolo al quale è allegata una dettagliata serie di progetti che punta ad accorciare i tempi di percorrenza dei principali collegamenti delle rete italiana.


Compresa la linea ad Alta Velocità Napoli-Bari che connetterà due aree, quella campana e quella pugliese, che da sole rappresentano oltre il 40% della produzione meridionale. Un'infrastruttura per la quale è stato nominato e confermato dal governo un Commissario straordinario e che già nel 2017 ha visto il completamento de i primi due lotti: Napoli-Afragola e BovinoCervaro in provincia di Foggia). Attualmente sono in fase di costruzione le tratte Napoli-Cancello, Cancello-Frasso, Frasso -Telese e Apice-Hirpinia. Già aggiudicate e in fase di progettazione esecutiva le tratte intermedie. L'Hirpinia-Orsara e la Orsara-Bovino, infine, sono a gara. Tutti lotti che entro la fine del 2021 Rfi conta di cantierizzare già dai primi mesi del 2022.
Ma non è escluso che la scorciatoia del Recovery prevista dal governo possa già garantire la prima accelerata. Entro il 2023 l'attivazione della tratta Cancello-Frasso consentirà di avere il primo collegamento diretto Puglia-Napoli. E il nuovo itinerario prevede interventi di raddoppio di quelle tratte ferroviarie ancora oggi a binario unico. Interventi che potranno garantire ai treni di viaggiare fino a 250 km/h. L'Alta velocità, appunto. Da integrare con un'ampia offerta - Frecce, Intercity, regionali e treni merci - che connetteranno la Puglia e la Campania a Roma in maniera più capillare e veloce.

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