Ragazza seminuda nel video virale: 19enne rischia il processo

Ragazza seminuda nel video virale: 19enne rischia il processo
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Venerdì 9 Luglio 2021, 09:48 - Ultimo aggiornamento: 09:49

La visione della partita Roma-Milan di un gruppo di ragazzi radunatisi in un garage di Casarano viene interrotta da un fuoriprogramma offerto dalla visuale sulla porta a vetri della casa al primo piano: una ragazza seminuda.

Il fatto

Scalza, in slip e reggiseno intercede sicura. Passa accanto a quella porta a vetri schermata da una tenda abbassata solo per metà, quella sera del 27 ottobre di due anni fa. I ragazzi sono nel garage, i loro sguardi dal basso vedono anche ciò che la tenda avrebbe voluto coprire. Si accende la videocamera di uno smartphone, gesto ormai diventato un riflesso condizionato in presenza di un evento al di fuori della quotidianità. Due i filmati. E diventano ben presto virali nel giro di amicizie e conoscenze di quei ragazzi di 18 e 19 anni.

La denuncia


Chiamatelo voyeurismo o - come farà di lì a poco l'autorità giudiziaria - interferenza illecita nella vita privata. Fatto sta che quei video hanno una diffusione talmente rapida e capillare da arrivare sullo smartphone del fidanzato di quella ragazza in poco meno di un mese. L'uomo che la stava ospitando per quel fine settimana. E si arrabbia. Si arrabbia molto. Tanto da vestire temporaneamente i panni dell'investigatore privato.

L'investigazione del fidanzato

Comincia a valutare da dove possa essere stata ripresa la porta a vetri della sua casa e con tanto di registratore comincia a prendere informazioni sul proprietario. E così facendo fa presto ad individuare il ragazzo che ha girato il filmato e che per primo lo ha diffuso attraverso Whatsapp.

L'imputazione


Una ragazzata? L'ormai diffusa inconsapevolezza di cosa comporta immettere nella rete filmati della vita privata delle persone? No, il fidanzato non ci sta e presenta una denuncia-querela in Procura da cui è nato il procedimento penale che vede ora rischiare il processo il ragazzo che riprese la ragazza passeggiare in casa certa che nessuno potesse osservarla dall'esterno: è stata disposta l'imputazione coatta per l'ipotesi di reato di interferenza illecita nella vita privata.
La decisione è stata presa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, Simona Panzera, dopo la camera di consiglio in cui si è discussa la richiesta di archiviazione del pubblico ministero Maria Consolata Moschettini e l'opposizione della coppia dei fidanzati assistititi dall'avvocato Stefano Zurzolo. Per l'indagato l'avvocato difensore Attilio De Marco: accolta la sua richiesta di non procedere per il reato di diffamazione. Il giudice ha ritenuto che on fossero state pronunciate frasi offensive, ma che quei video contengano solo delle risatine di sottofondo.
Non è stata condiviso invece l'orientamento della procura e della difesa sulla insussistenza anche dell'altra accusa, quella di interferenza illecita nella vita privata.
Per tre ordini di motivo, ha spiegato il giudice nell'ordinanza: perché il volto della ragazza è stato ripreso nel secondo video, in particolare mentre si china per prendere qualcosa dalla parte bassa del frigo. Il volto di profilo supera la soglia della tenda, anche se per pochi secondi.
E ancora: furono adottati particolari accorgimenti tecnici per meglio riprendere la figura della bella ragazza, nel secondo filmato fu azionato lo zoom. Infine il giudice ha rilevato che in quella casa fossero state comunque adottate precauzioni per garantire la privacy, la tenda innanzitutto. Abbassata per metà, la prospettiva dal basso di chi puntò l'obiettivo dello smartphone e l'uso dello zoom, vanificarono quell'accorgimento adottato per girare per casa senza essere notati dall'esterno.
E.M.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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