L’emergenza e il pericolo crolli di coste e falesie nel Salento non è certo tramontata. E la nuova stagione balneare e turistica dalla dorsale ionica a quella adriatica si apre all’insegna della tutela dell’incolumità pubblica e della sicurezza richiesta e rimarcata con i nuovi divieti imposti dalla Capitaneria di porto con le nuove ordinanze, del 13 e 20 aprile scorsi, di interdizione alla balneazione, navigazione, pesca e ancoraggio nei pressi dei tratti costieri rilevati ancora morfologicamente pericolosi nella zona di Santa Maria di Leuca, San Gregorio a Patù, il tratto tra La Reggia e la Montagna Spaccata lungo la litoranea nord Gallipoli-Galatone e Santa Maria al Bagno e il costone fronte mare della marina di Alliste. Situazioni potenziali di pericolosità che si aggiungono alla situazione critica anche lungo il litorale di Santa Cesarea Terme dopo l’ultimo episodio dell’inverno scorso dello sfaldamento della falesia a Porto Miggiano. Il tutto mentre la Guardia costiera, guidata dal comandante Domenico Morello, ha terminato già da tempo la sua azione di verifica (avviata dall’ex comandante Attilio Daconto) e rinnovato anche quest’anno, tra febbraio e marzo scorsi, il sollecito alle amministrazioni locali per la messa in sicurezza dei tratti costieri e rocciosi interessanti dai fenomeni di erosione e da possibili cedimenti, anche potenziali, delle pareti e scogliere con affaccio diretto sul mare. E con il rinnovato invito a produrre le relazioni tecniche e geologiche sullo stato di sicurezza delle zone costiere classificate nel Piano di assetto idrogeologico ad elevata (Pg2) e molto elevata (Pg3) pericolosità geomorfologica. Gli ulteriori sopralluoghi e rilievi effettuati dal personale della Capitaneria di porto e dall’Autorità di bacino hanno confermato la necessità di interdire le zone più a rischio e nelle aree ad alta criticità geomorfologica sono ancora vigenti le vecchie ordinanze, pur rivedute e rimodulate, e che implicano il rispetto dei divieti per la tutela della pubblica incolumità. A queste si aggiungono le nuove prescrizioni che nei giorni scorsi hanno rimarcato ed esteso altri divieti su gran parte dello specchio d’acqua, tra i 10 e 20 metri, del litorale roccioso di San Gregorio a Patù, compresa località Felloniche; su tratti costieri della marina di Alliste lungo la litoranea della provinciale 88 Gallipoli-Leuca; nello specchio d’acqua antistante la Montagna Spaccata e il tratto costiero che si estende in località La Reggia ricadente nel comune di Galatone. Sul litorale salentino il crono programma della Capitaneria ha consentito da circa tre anni di “rivedere” la portata dei divieti traslati in mare nelle zone interdette sui versanti da Andrano a Gagliano del Capo, da Novaglie a Castrignano del Capo e Leuca, così come nei tratti valutati “sicuri” lungo i litorali di Vernole, Melendugno, Tricase, Otranto, Diso, Patù, Gallipoli e Racale. Le ordinanze della Capitaneria, per quanto rivedute e corrette, hanno però rimarcato i divieti ancora vigenti per tutte le zone Pg3, e quindi ad alto rischio morfo
«Qui pericoli di crollo»
Niente bagni in 12 località:
ecco il Salento off-limits
di Vittorio CALOSSO
5 Minuti di Lettura
Sabato 5 Maggio 2018, 06:10 - Ultimo aggiornamento: 13:25
© RIPRODUZIONE RISERVATA