Qualità della vita, Salento in calo: salute ok, ma siamo più poveri

Qualità della vita, Salento in calo: salute ok, ma siamo più poveri
di Stefania DE CESARE
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Martedì 1 Dicembre 2020, 13:00 - Ultimo aggiornamento: 13:05

Qualità della vita, provincia di Lecce ancora più giù: migliora la sanità e la sicurezza sociale, ma i salentini sono più poveri. La fotografia emerge dall'analisi sul benessere delle comunità locali realizzata da Italia Oggi insieme con gli esperti dell'Università La Sapienza di Roma e di Cattolica Assicurazioni.
Giunta alla ventiduesima edizione, l'indagine fotografa i modelli virtuosi e le realtà più critiche relative alle 107 province italiane. E anche quest'anno il Salento non brilla: i piazza alla posizione numero 86, perdendo cinque gradini rispetto allo scorso anno (81°) e scivolando pericolosamente nelle parti basse della classifica.
Il Salento, però, si conferma luogo del miglior vivere almeno tra i territori pugliesi. Retrocedono Bari (88°), Brindisi (89°), Taranto (94°) e la provincia Barletta Andria Trani (98°). Disastro Foggia che è fanalino di coda. In vetta c'è il territorio di Pordenone seguito da Trento e Vicenza.


Secondo lo studio di Italia Oggi - che quest'anno tiene conto anche degli effetti della pandemia con alcuni nuovi indicatori - il Salento ha poco da sorridere.
A preoccupare di più sono i dati sul tenore di vita che mettono insieme reddito e ricchezza. La provincia di Lecce perde 15 posizioni piazzandosi al 103° posto davanti solo a Cosenza, Agrigento, Caltanissetta e Crotone. Lo studio prende in considerazione numerosi fattori, la maggior parte dei quali si basa sulle entrate di leccesi e salentini che fanno sempre più fatica a sbarcare il lunario.


La provincia di Lecce fa registrare un 96° posto nel reddito medio disponibile pro-capite (13.463 euro), un 103° posto nella retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti (13.513 euro) e un 94° posto alla voce importo medio annuo pensioni (15.609 euro). Dati che non fanno ben sperare soprattutto se confrontati con altri territori di medie dimensioni, posizionati nelle parti alte della classifica: nelle province di Bologna, Parma e Monza, ad esempio, il reddito medio pro-capite è il doppio di quello salentino e si aggira intorno ai 26mila euro.
Il Salento non migliora neanche nella categoria Affari e Lavoro (88° posto). Il territorio registra un tasso di disoccupazione tra i più alti (90°), mentre le abitazioni continuano ad avere un costo relativamente competitivo come dimostra il 21° posto alla voce prezzo al metro quadrato (1.042 euro). Brutta impennata, invece, nella variazione dei prezzi al consumo dove si registra un 1.18% rispetto al 2019.
In netto calo anche le performance per l'ambiente (61° posto): dalla raccolta dei rifiuti alla densità di piste ciclabili passando per il verde urbano.

Gli indicatori, leggi il documento: QP-file_01125422.pdf

Tra le note positive spicca il balzo in avanti nell'indicatore Sicurezza sociale: il Salento guadagna 17 posizioni rispetto al 2019 classificandosi al 61° posto. Bene la sicurezza sul lavoro (30° posto), mentre resta alto il dato relativo alle conseguenze dei sinistri stradali (162,86 tra morti e feriti ogni 100 incidenti stradali e 90° posto in classifica). Male anche il dato relativo al tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) che nella provincia di Lecce supera il 40%. Quest'anno lo studio ha considerato la variazione di mortalità registrata tra il 1 gennaio e il 31 agosto 2020 (e quindi in piena emergenza sanitaria) rispetto alla media degli ultimi 5 anni. Il Salento al secondo posto per incidenza Covid-19: sono circa due i casi registrati ogni 1000 abitanti. Ed è un secondo posto che fa la differenza e spinge il territorio nelle parti alti della classifica per la Sicurezza sociale.
Migliora, sia pur di poco, la posizione nella categoria Sistema Salute (29° posto): bene i dati relativi alla sottodimensione posti letto in reparti specialistici (21°), posti letto in reparti di oncologia per 100mila abitanti (35°), posti letto in cardiologia, cardiochirurgia e unità coronariche per 100mila abitanti (15°).

A completare la classifica sono i dati su Reati e Sicurezza (44°), Istruzione e Formazione (80°), Popolazione (39°). Infine, il Tempo libero con l'86° posto: un comparto nel quale il Salento non riesce a migliorare.

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