Salento, parco eolico: il no di Emiliano. «Pale in mare troppo grandi,
valutare la compatibilità». Rinviato il voto in aula. Pagliaro: mettiamo dei paletti

Salento, parco eolico: il no di Emiliano. «Pale in mare troppo grandi, valutare la compatibilità». Rinviato il voto in aula. Pagliaro: mettiamo dei paletti
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Martedì 1 Marzo 2022, 17:20 - Ultimo aggiornamento: 20:22

Parco eolico nel Salento, nulla di fatto. Il voto, in Cosiglio comunale, sulla mozione contro la realizzazione del parco offshore presentata dal consigliere regionale de La Puglia Domani, Paolo Pagliaro, è stato rinviato. Si tornerà in aula il prossimo 22 marzo. L'appello: «Stabiliamo col Pear le aree da difendere dall'invasione»

L'intervento del presidente Michele Emiliano

«Noi non siamo contro l'energia eolica tout-court e contro i parchi eolici tout-court, ma è evidente che c'è la necessità di verificare se tutti i parchi eolici, sia offshore che onshore, siano compatibili con la tutela delle ragioni paesaggistiche, ambientali della regione Puglia».  Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, nel suo intervento durante la discussione in Consiglio regionale di una mozione contro il parco eolico offshore che potrebbe essere realizzato in Salento.

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«Essendo una Regione impegnata sulla decarbonizzazione - ha aggiunto - non può essere contraria alle energie rinnovabili in generale».

Però, ha concluso, «effettivamente il parco» eolico «di Santa Cesarea pare al governo di tali dimensioni da potere in qualche maniera condividere l'impostazione della mozione con la precisazione, ovviamente, che la contrarietà riguarda l'attuale progetto, non qualunque progetto».

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Il capogruppo de La Puglia Domani, Pagliaro

«Un gioco dell’oca sterile: un emendamento irricevibile del Pd allunga ancora i tempi per il voto in Consiglio regionale della mia mozione contro il progetto di un mastodontico parco eolico offshore lungo la costa salentina fra Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro e Tricase - tuona il capogruppo de La Puglia Domani, Paolo Pagliaro - L’esito della seduta di oggi è chiaro: si decide di non decidere. Ma è emersa in maniera altrettanto cristallina la posizione del presidente Michele Emiliano rispetto a questo progetto: il governatore si schiera al fianco del territorio, del presidente della Provincia di Lecce, di 73 sindaci, di 61 Consigli comunali, dell’ente Parco naturale regionale Costa Otranto Santa Maria di Leuca e delle associazioni ambientaliste che rifiutano un progetto piombato come un pachiderma in una cristalleria, senza alcuna condivisione con il territorio»


«Emiliano l’ha detto chiaro e tondo: questo metodo non può funzionare, la Regione rivendica voce in capitolo negli insediamenti di nuovi impianti energetici da fonti rinnovabili. È impensabile che si possa piazzare nel Canale d’Otranto, in un angolo di paradiso, una ciclopica centrale del vento galleggiante dall’impatto visivo e naturalistico devastante, che andrebbe ad occupare un’area complessiva di 162 chilometri quadrati, con cento pale alte quanto la Tour Eiffel, senza contare la cicatrice di 40 chilometri del cavidotto per l’allaccio alla rete elettrica nazionale, da Porto Badisco fino a Galatina, in una fascia di tutela paesaggistica della costa e in ben due aree di notevole pregio archeologico, con dolmen e menhir - spiega il consigliere - Siamo disponibili ad una mozione condivisa, ma il no a questo progetto è irremovibile. La mia opposizione non è preconcetta ma ragionata: ogni impianto va commisurato agli impatti sull’ambiente e sul paesaggio. Questa mia mozione può diventare il paradigma per le scelte future della Regione in materia di nuovi insediamenti, stabilendo una linea di principio: la necessità di conciliare il rispetto dell’ambiente con lo sviluppo economico. Una necessità che va valutata di volta in volta, progetto per progetto»


Ricordando la legge costituzionale, dell'8 febbraio scorso, che inserisce la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi fra i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica italiana, aggiunge Pagliaro, chi amministra si trova davanti a una «responsabilità maggiore, ci impone di portare avanti azioni di tutela più consapevoli ed efficaci per proteggere il paesaggio e la qualità della vita, stabilendo definitivamente che l’ambiente è un diritto di tutti. Il rinvio di oggi mette in difficoltà i 23 sindaci - aggiunge - che entro dieci giorni sono chiamati ad esprimersi sul progetto e che contavano sull’approvazione della mia mozione per avere un’arma in più. Ma il presidente Emiliano ci ha rassicurati che non saranno lasciati in solitudine, che il rinvio della mozione è finalizzata a trovare un punto d’intesa e non a ritardare una presa di posizione che è stata già espressa con assoluta chiarezza: senza la consultazione dei territori la Regione Puglia non darà alcun nulla osta a questi impianti su tutto il territorio regionale».

L'appello alla Regione


«Si stringano i tempi per l’aggiornamento del Pear il Piano Energetico Ambientale Regionale, perché è l’unico strumento che abbiamo per fissare i paletti entro cui è consentito realizzare nuovi impianti energetici da fonti rinnovabili - aggiunge Pagliaro -. È l’unico modo per stabilire le aree che dobbiamo preservare da questa invasione, per rimettere in equilibrio le esigenze di tutela dell’ambiente e del paesaggio con quelle dello sviluppo economico. Ho chiesto un atto di coraggio al Consiglio regionale, come hanno fatto altre Regioni, la Sicilia ad esempio, che il 20 febbraio scorso ha approvato una risoluzione con cui impedisce le installazioni di parchi eolici offshore nel Canale di Sicilia, al largo delle Isole Egadi. Quindi, si può fare»

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