In Puglia migliora la qualità del mare: ok Lecce, Taranto e Bari ma preoccupano Brindisi, Foggia e Bat

In Puglia migliora la qualità del mare: ok Lecce, Taranto e Bari ma preoccupano Brindisi, Foggia e Bat
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Venerdì 29 Luglio 2016, 17:31 - Ultimo aggiornamento: 31 Luglio, 17:24
Migliora la qualità del mare pugliese, nei tratti adibiti alla balneazione, soprattutto nelle province di Bari, Lecce e Taranto. Ma restano forti criticità alle foci dei fiumi e dei canali. È fatto di luci e ombre il dossier di Legambiente, realizzato in base ai monitoraggi effettuati da Goletta Verde lungo 810 chilometri di costa tra il 18 e il 22 luglio. «Scende da 37 a 27 il numero dei comuni pugliesi sottoposti a procedura di infrazione per il mancato rispetto della direttiva comunitaria sul trattamento delle acque reflue urbane», mentre «sono sette gli impianti che continuano a scaricare nel sottosuolo» e «il 20% dei depuratori in Puglia presenta una non conformità alla direttiva sulla depurazione mentre il 19% è soggetto a scarichi anomali».
Sono alcuni dei dati diffusi oggi nella sede di Legambiente a Bari in occasione della presentazione dei risultati del monitoraggio di Goletta verde sulle acque che bagnano la costa pugliese. Sono intervenuti, fra gli altri, il presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini, e la portavoce di Goletta Verde, Katuiscia Eroe. Tarantini ritiene necessario che il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, istituisca «una cabina di regia fra assessorati competenti per affrontare in maniera organica il problema del recupero e dello smaltimento dei fanghi di depurazione». Ma ritiene che «dai monitoraggi di Goletta Verde risulti migliore la qualità delle acque di balneazione» anche se «rimangono criticità su tutti i tratti di mare interessati dalle foci di fiumi e canali».

Secondo i dati diffusi, nei quattro punti analizzati tra Bari e provincia, tutti i valori sono risultati nella norma. Mentre dai prelievi effettuati in provincia di Foggia, due volte è emerso un giudizio «fortemente inquinato: a Manfredonia, alla foce del torrente Candelaro; e a Vieste, alla foce del canale presso il Lungomare Mattei». Sette i campionamenti eseguiti nella provincia di Barletta-Andria-Trani, due dei quali risultati «fortemente inquinati: allo sbocco dello scarico nel Lungomare Colombo, a Trani; e quello alla foce canale di Ponente (Lungomare Mennea) a Barletta». Due punti su cinque giudicati «fortemente inquinati» anche nel brindisino: allo sbocco del depuratore su via dei Pioppi a Ostuni e alla foce del canale Giancola a Brindisi; mentre è risultato inquinato il prelievo fatto alla foce Canale Reale a Torre Guaceto». In provincia di Taranto sono stati eseguiti quattro campionamenti e tutti i prelievi sono risultati «entro i limiti». Così come per i cinque prelievi nel leccese. «Il nostro obiettivo - spiega Eroe - non è assegnare patenti di balneabilità ma analizzare il carico batterico che arriva in mare prevalentemente dalle foci di fiumi, canali o scarichi non depurati» e «in Puglia riscontriamo ancora criticità che vanno subito risolte».
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