LECCE- Proteste in strada a Lecce, dove nel tardo pomeriggio una manifestazione ha invaso le vie del centro storico, da piazza sant'Oronzo a via Trinchese e poi piazza Mazzini. In strada imprenditori, professionisti ma anche cittadini e partite Iva. Le categorie più colpite dalle chiusure imposte dalle misure varate dal Governo per il contenimento del Covid. A tentare di arginare la folla, che gridava "libertà" contro le restrizioni imposte dal nuovo Dpcm a partire da oggi, un gruppo di poliziotti in tenuta antisommossa. La protesta ha bloccato il traffico di Via XXV Luglio e per poi risalire lungo via Trinchese dove ci sono stati anche attimi di tensione con alcuni gruppi.
«Ennesimo corteo di protesta divenuto teatro di disordini e tensioni con gli operatori delle forze dell’ordine.
«Lecce è presente come tutta l'Italia - dichiara Simone Lucia, pizzaiolo leccese e portavoce dei manifestanti - Noi Siano le partite Iva, gli autonomi, i commercianti e chiediamo che il governo faccia un passo indietro». Il virus non va ad orario, per chi ha deciso di scendere in piazza contro la chiusura delle 18 che per molti è assurda. E allora la richiesta: «Il governo può ammettere di aver fatto un errore - prosegue Simone Lucia - e fare un passo indietro: chiudere tutti alle 23, non alle 18. Ci diano la possibilità di lavorare».
«Non vogliamo aiuti, ma noi vogliamo lavorare», ripetono a gran voce muovendosi da piazza Sant'Oronzo per raggiungere, scortati dalla polizia, in piazza Mazzini. «Facessero un passo indietro e lo faremo anche noi. Questa manifestazione è pacifica, la prossima non lo sarà».