Pronto soccorso "bollente": stop alle ferie degli infermieri

Ospedale Gallipoli
Ospedale Gallipoli
di Maddalena MONGIO'
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Lunedì 6 Agosto 2018, 05:00
«Emergenza personale». Questa la motivazione con cui il direttore del pronto soccorso di Gallipoli ha bloccato le ferie a infermieri e operatori socio-sanitari. Ma non è l’unica grana che stanno vivendo le “trincee” degli ospedali salentini in questo inizio di agosto. Carenza di personale, ma anche maggior afflusso di utenza a livelli più elevati di quelli che si registrano normalmente in questo periodo per effetto della chiusura di reparti importanti a Galatina e Copertino stanno determinando lunghe attese nell’area dei codici bianchi e verdi del pronto soccorso del “Vito Fazzi”. Fino a otto ore nella giornata di venerdì per una visita: code, disagi al pronto soccorso del Fazzi con la rabbia esondata su Facebook attraverso post carichi di rabbia indirizzati anche al presidente della Regione, Michele Emiliano.
Tra toni felpati e accenti più fermi, il refrain di Antonio Tarantino (segretario provinciale Uil Fpl), Floriano Polimeno (segretario provinciale Cgil Fp), Francesco Perrone (segretario provinciale Fsi-Usae), Michele Barba (segreteria provinciale Fials) gira attorno alla carenza di personale e a un piano di riordino, quello su Galatina e Copertino, che sarebbe stato preferibile applicare dopo l’estate. «Era facile prevedere che la chiusura dei reparti avrebbe indotto i cittadini a riversarsi su quei riferimenti dell’emergenza territoriale ritenuti più sicuri – afferma Tarantino – e il periodo in cui si sono adottati questi provvedimenti è il meno felice perché c’è il personale in ferie, notevole presenza turistica, oltre al fatto che la riorganizzazione ha riguardato un bacino di utenza che supera i 300mila abitanti. Sarebbe stato opportuno rafforzare il personale dei pronto soccorso e lo stesso discorso vale per quelle attività di supporto del pronto soccorso: radiologia, laboratorio analisi e ambulatori specialistici. Forse ci sono ancora le condizioni per provvedere, anche perché gli effetti del riordino non si esauriscono in pochi giorni e come organizzazione sindacale siamo sempre pronti a collaborare per individuare le soluzioni più opportune alla soluzione dei problemi».
E non finisce qui. Il segretario della Fials, Barba, apre a un altro scenario: «Al pronto soccorso di Gallipoli le ferie del personale infermieristico e Oss sono bloccate e l’autorizzazione è vincolata all’arrivo di personale in sostituzione. Ritenevamo urgente affrontare la questione dei pronto soccorso e la soluzione che tutte le sigle sindacali hanno prospettato è stata quella del ricorso alla chiamata diretta per reclutare il personale necessario. Ufficiosamente in Asl si dice che ci sia una difficoltà ad assumere a tempo determinato per problemi di budget».
Perrone, da parte sua, ha scritto alla direzione generale parlando di situazione allarmante: «Che si sarebbero determinate situazioni problematiche nei pronto soccorso a seguito della chiusura di reparti importanti a Galatina e a Copertino, lo avevamo evidenziato. Abbiamo chiesto attenzione anche per Gallipoli e Scorrano, ma l’Azienda sanitaria continua ad affermare che è tutto sotto controllo. Eppure a tutt’oggi ci sono ancora 50 Oss e almeno altri 10 <CF4001>infermieri che devono sottoscrivere il contratto».
Polimeno sottolinea i sacrifici del personale: «Esemplare il caso del pronto soccorso di Gallipoli dove sono state sospese le ferie per carenza di personale e, con spirito di abnegazione e servizio, gli operatori continuano a garantire il servizio all’utenza rinunciando alle ferie. La Asl si sta impegnando ad inviare rinforzi di personale, ma l’enorme flusso di utenza che si ripercuote sui pronto soccorso di Lecce, Gallipoli, Scorrano, Casarano ci deve far riflettere sulla nuova organizzazione della rete ospedaliera. Probabilmente, in piena estate, questo sistema non regge e abbiamo avuto un peggioramento della situazione con le chiusure di importanti reparti che nel caso Galatina hanno visto svuotato l’ospedale e, di conseguenza, gli accessi sono sempre più limitati con effetti diretti sul Fazzi».
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