Pronta la mappa: ecco chi non è in regola

Pronta la mappa: ecco chi non è in regola
di Alessandra LEZZI
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Martedì 23 Ottobre 2018, 09:23 - Ultimo aggiornamento: 10:19

Le pec sono già partite dagli uffici comunali dei municipi costieri. Come richiesto dal Prefetto, il quadro sulla situazione dell'intero Salento relativamente agli stabilimenti balneari è nelle stanze di via Umberto I.
I sindaci hanno raccolto dati e informazioni sulle concessioni demaniali, sulle strutture precarie, sulle autorizzazioni estive, su chi ha l'obbligo di smontaggio invernale, su chi ha già ottenuto o ha presentato istanza per il mantenimento annuale dei chioschi.
Da tempo le associazioni di categoria che continuano a scontrarsi nelle aule dei tribunali con i pareri negativi della Soprintendenza di Lecce avevano chiesto l'ennesimo incontro al prefetto Claudio Palomba, ormai con le valigie pronte in direzione Torino. E il prefetto ha organizzato un tavolo di discussione alla presenza del Sottosegretario al Ministero per i Beni Culturali, la senatrice Lucia Borgonzoni.
A dare un segnale di incisività alla giornata di oggi la richiesta ai sindaci, nella missiva di invito: «Al fine sia di conferire maggiore concretezza all'incontro in questione sia di rappresentare al Sottosegretario di Stato un quadro fattuale conforme alla morfologia del territorio, i Sindaci scrive Palomba sono pregati di far tenere a vista presso quest'ufficio l'elenco degli stabilimenti balneari in regola con i richiamati requisiti». La situazione delle marine di Melendugno, da San Foca a Torre dell'Orso, è una delle più note. Al 31 ottobre dovrebbero smontare tutti. Salvo pareri positivi, niente più aperitivi invernali guardando il mare Adriatico dalle finestre frangivento. I controlli, hanno già fatto sapere dall'ufficio tecnico, partiranno il 6 novembre. Intanto quattro dei trenta lidi hanno presentato istanza per il mantenimento.
«Faremo in modo di essere veloci ha garantito il capo dell'ufficio, l'architetto Petrachi e poi invieremo tutto per il parere finale alla Soprintendenza. Laddove i tempi tra la ricezione di quest'ultimo e l'avvio delle verifiche non dovessero coincideremo useremo il buon senso», ha garantito. Sempre sul versante adriatico, a Otranto gli stabilimenti sono una trentina. «Sono quattro quelli che hanno l'obbligo di smontaggio spiega il sindaco Pierpaolo Cariddi -. Un paio di essi hanno già smontato. Sono legati ai villaggi turistici, non hanno necessità di restare aperti in inverno». Tutti gli altri invece hanno ottenuto da tempo la possibilità del mantenimento delle strutture per 365 giorni all'anno. Interessante, in questo caso, le modalità che hanno caratterizzato questi risultati: qualcuno come nella gran parte dei casi salentini attraverso vittorie davanti ai tribunali amministrativi, altri per via della mancata risposta da parte della Soprintendenza (il cosiddetto silenzio assenso), altri ancora grazie a pareri positivi ottenuti quando alla guida dell'Ente c'era ancora Antonio Bramato. Nessun parere positivo registrato negli ultimi anni. Giuseppe Taurino, sindaco di Trepuzzi, spiega che a Casalabate non c'è conflitto di questo genere: «Gli unici tre lidi smontano a causa della forte tramontana invernale».

Sul versante ionico le istanze più pressanti arrivano com'è noto da Porto Cesareo. Diversa la situazione ad Ugento «una sola istanza di mantenimento finora», dice il primo cittadino Massimo Lecci e Taviano. «Abbiamo solo un imbuto di mille metri quadri in concessione, con due soli lidi spiega il sindaco Giuseppe Tanisi -. Uno ha già smontato, l'altro è sotto sequestro».

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