Prevenzione di infarti e ictus, 2,6 milioni allo studioso salentino per studiare nuove soluzioni

Prevenzione di infarti e ictus, 2,6 milioni allo studioso salentino per studiare nuove soluzioni
di Pierangelo TEMPESTA
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Mercoledì 12 Ottobre 2022, 19:59 - Ultimo aggiornamento: 14 Ottobre, 14:46

Avranno una firma pugliese gli studi che apriranno una nuova frontiera nel campo della prevenzione di infarti e ictus. Claudio Mauro, originario di Presicce-Acquarica, in provincia di Lecce, e professore di Metabolismo e Infiammazione all'Università di Birmingham, in Inghilterra, ha ricevuto un finanziamento di 2,3 milioni di sterline (pari a circa 2,6 milioni di euro) per portare avanti, insieme al suo team, una ricerca quinquennale sull'immunometabolismo nell'aterosclerosi.

Gli obiettivi della ricerca

«La nostra ricerca - spiega il professore Mauro - ha lo scopo di studiare la risposta immunitaria nelle placche aterosclerotiche.

L’aterosclerosi è un processo patologico che porta all'ostruzione delle arterie, con esiti fatali come infarti ed ictus. L’infiammazione e la risposta immunitaria hanno un ruolo importante nel processo di formazione della placca aterosclerotica. Noi ed altri gruppi abbiamo dimostrato che l’acido lattico si accumula cronicamente nel sito infiammatorio e modula la risposta immunitaria, ma il ruolo dell’acido lattico nella placca ad oggi resta inesplorato». L’immunometabolismo, aggiunge Mauro, «studia le connessioni tra il metabolismo e la risposta immunitaria ed ha preso piede negli studi su cancro, malattie autoimmuni e malattie infettive. Gli studi in ambito cardiovascolare, invece, sono indietro; tuttavia promettono di portare a scoperte importanti per la cura di malattie cardiovascolari». Il progetto porterà a nuove scoperte in questa nuova area di cardio-immunometabolismo: «A supporto di questo studio - spiega ancora Mauro - abbiamo generato modelli unici ed eseguito screening su larga scala che ci mettono in una posizione unica e forte per giungere a scoperte importanti e potenzialmente a nuove terapie per malattie cardiovascolari ed annesse comorbidità nei prossimi 5-10 anni».

Il finanziamento

Il finanziamento, che prevede di coprire anche i costi dell'infrastruttura necessaria alle ricerche, è stato stanziato grazie alla “Senior Basic Science Research Fellowship”, una borsa di studio quinquennale della “British Heart Foundation” che ha l'obiettivo di sostenere ricercatori con una comprovata esperienza competitiva a livello internazionale. Ha fornito il suo contributo economico anche il “College of Medical and Dental Sciences”. A beneficiare delle nuove scoperte potrebbero essere sia i pazienti sopravvissuti a un infarto e in cura per evitare il ripetersi dell'attacco di cuore, sia coloro che accusano i sintomi dell'angina pectoris o dell'occlusione delle arterie coronarie e che sono, quindi, ad alto rischio di infarto. Grazie al finanziamento, Mauro e il suo team potranno condurre studi in modelli pre-clinici, anche su tessuti umani provenienti da pazienti che hanno subìto un trapianto di cuore o che si sono sottoposti a un intervento per liberare un'arteria coronaria. L'auspicio è che verso la fine del quinquennio si possa giungere a testare il farmaco per valutarne gli effetti terapeutici, che potrebbero estendersi anche a malattie concomitanti, come i disturbi ai reni o il diabete, di cui spesso soffrono i pazienti cardiopatici. Una nuova frontiera, insomma, per la prevenzione delle malattie cardiometaboliche.

Un'eccellenza salentina

Il professor Claudio Mauro si è laureato nel 2002 in Biotecnologie mediche all'Università “Federico II” di Napoli. Nel 2007 ha conseguito il dottorato in Oncologia molecolare ed Endocrinologia. Dal 2007 al 2011 ha lavorato, sia presso l'Università di Chicago, sia presso l'Imperial College di Londra, all'identificazione dei meccanismi molecolari che legano infiammazione e metabolismo nel sistema immunitario adattativo e nel cancro. Nel 2011 si è trasferito al “William Harvey Research Institute” e alla “London School of Medicine and Dentistry” della “Queen Mary University of London”, ottenendo prestigiose borse di studio. Nel 2018 è entrato a far parte dell'Institute of Inflammation and Aging dell'Università di Birmingham e nel 2020 è stato promosso professore di Metabolismo e Infiammazione. Un curriculum prestigioso, che rende orgogliose la Puglia e l'Italia e che presto potrebbe arricchirsi delle ulteriori scoperte sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari che arriveranno al termine delle ricerche finanziate dalla “British Heart Foundation”. Non è escluso che, in un futuro non molto lontano, possano aprirsi le porte di una collaborazione tra Mauro e la nuova facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università del Salento.

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