Pressing dei sindacati per i precari Porsche: «Bozza dell’accordo»

Pressing dei sindacati per i precari Porsche: «Bozza dell’accordo»
di Giuseppe TARANTINO
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Giovedì 4 Maggio 2017, 06:10 - Ultimo aggiornamento: 14:10
Da un mese in presidio permanente e da due giorni in sciopero della fame, ma per i 15 collaudatori e operai precari della Pista Porsche, ancora non si vede la luce in fondo al tunnel.
I sindacati scrivono per la terza volta alla Task force regionale per chiedere la bozza dell’ipotesi di accordo con l’azienda. Mentre oggi pomeriggio una delegazione del Pd di Nardò incontrerà i lavoratori in sciopero della fame, davanti ai cancelli della “Nardò Technical Center”, per le organizzazioni sindacali di categoria Nidil Cgil, Fiom Cgil, Fim Cisl, Felsa Cisl e Uil-Temp della provincia di Lecce, sono ormai «improcrastinabili le risposte a lavoratori e famiglie stremati». Da qui la sollecitazione all’invio della bozza di accordo per la stabilizzazione dei lavoratori somministrati all’interno della “Nardò Technical Center”. Bozza emersa nel corso degli incontri che, come ribadiscono i sindacati, è indispensabile per lo svolgimento dell’assemblea che dovrebbe dare seguito al percorso istituzionale avviato con la Regione. «I lavoratori e le loro famiglie - scrivono i sindacati - ormai stremati da più di un mese di inutile e inspiegabile attesa, starebbero avviando iniziative estreme. Riteniamo, pertanto, improcrastinabile dare loro una definitiva risposta essendo giunti a questo punto per motivazioni a noi sconosciute che non attengono certo alle scriventi. Continuiamo a confidare nella Vostra sensibilità».
 
Intanto, oggi pomeriggio, una delegazione del Partito Democratico neritino raggiungerà i lavoratori della Porsche Engineering di Nardò che ormai da settimane sono in presidio permanente per l’umiliante condizione di precarietà in cui si trovano. «Quindici, tra collaudatori e operai – dice il consigliere Lorenzo Siciliano - dopo anni di servizio, ora si vedono sbattuti fuori, senza stipendio e con una famiglia a carico. Una condizione inaccettabile a cui l’azienda deve porre subito rimedio».
I 15 lavoratori della pista di Nardò, in presidio permanente davanti ai cancelli dell’azienda dal 29 marzo, negli anni sono passati dalle cooperative alle agenzie interinali e nonostante avessero maturato il diritto alla stabilizzazione, anche nell’ambito di un finanziamento regionale di 10 milioni di euro per l’assunzione di 25 operai di cui ha usufruito l’azienda, sono rimasti senza lavoro.
 
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